La Consip? “Ritengo – risponde il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, a margine di un seminario a Pompei (Napoli) – che sia uno strumento indispensabile per la politica degli appalti del Paese. E proprio per questo bisogna fare di tutto affinche’ sia tenuta lontana dagli scandali. Noi dell’Autorita Anticorruzione ci siamo fatti le nostre idee, e riteniamo che certi lotti non vadano costruiti in un certo modo, proprio per evitare certe problematiche”.
Consip: difesa Romeo, lui fregato, altro che corruttore
“Alfredo Romeo non era un privilegiato, ma in Consip era un emarginato. Altro che corruttore, lui e’ stato fregato piu’ volte”. Cosi’ l’avvocato Giovanni Battista Vignola, al termine dell’interrogatorio di garanzia durante il quale l’imprenditore napoletano si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.
Consip: Romeo non risponde a domande Gip
Si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere Alfredo Romeo, l’imprenditore napoletano arrestato per la vicenda Consip, nell’ambito dell’interrogatorio digaranzia. I difensori di Romeo hanno depositato una memoria e il loro assistito ha deciso di non rispondere al Gip Gaspare Sturzo che ha gia’ lasciato Regina Coeli. Anche il Pm Mario Palazzi e’ andato via dal carcere romano.
Consip:difesa Romeo,danneggiato,esposto anche a Anac
“Magistrati di Roma e Napoli sono a conoscenza incartamento”
“Nell’aprile scorso Alfredo Romeo ha presentato in Consip un esposto in cui venivano descritti i suoi rapporti e il meccanismo con cui venivano affidati gli appalti, lui fu danneggiato. Quell’esposto fu inviato per conoscenza anche all’Anac e all’Antitrust”. Lo afferma l’avvocato Giovanni Battista Vignola uscendo dal carcere di Regina Coeli. “L’incartamento e’ stato inviato ai pm di Napoli tre mesi fa e a quelli di Roma venti giorni fa”, ha aggiunto.
Consip:Stumpo, le toghe non facciano processi sui giornali
Inchiesta mette in evidenza sistema potere avvinghiato a Firenze
“Il caso Consip mette in evidenza una sistema di potere tutto avvinghiato intorno a Firenze”. Lo afferma al Messaggero Nico Stumpo, uno dei registi della nascita del Movimento Democratici e Progressisti, che parla di “giudizio politico”. “Per questo a mio parere – aggiunge – se fossi Lotti mi metterei nelle condizioni di difendermi meglio. Dico questo sottolineando che sono un garantista e quindi sono per le presunzione d’ innocenza e chiedo alla magistratura di fare il suo lavoro nelle sedi opportune che sono le aule dei tribunali e
non le pagine dei giornali”. “Penso da tempo – spiega stumpo – che ci sia un problema oggettivo perche’ troppo spesso quelli che sono atti di un processo finiscono piu’ che nelle aule dei tribunali nei titoli dei giornali. C’ e’ un problema di tracciabilita’ degli atti giudiziari che andrebbe affrontato con molta serieta’ perche’ non trovo giusto scaricare eventuali responsabilita’ sui giornalisti che una volta ricevuta la notizia sono obbligati a diffonderla. Inoltre in troppi casi, mi permetto di ricordare quello di Penati ma l’ elenco sarebbe lunghissimo, i processi hanno assolto persone la cui figura pubblica era stata distrutta dalla spettacolarizzazione delle indiscrezioni”.