“Il Lazio da oggi avrà il Piano agricolo regionale (PAR). Grazie ad un emendamento presentato come Forza Italia, siamo infatti riusciti a far inserire nella legge sulla rigenerazione urbana e per il recupero edilizio, approvata ieri in consiglio regionale, un importantissimo strumento a sostegno di un settore fondamentale per l’economia regionale quale l’agricoltura e degli operatori che lo rappresentano. Il Piano agricolo regionale disciplina, infatti, le zone omogenee agricole e rappresenta il piano regionale di settore rilevando e analizzando le caratteristiche fisiche e climatiche del territorio agricolo. Consente di analizzare le potenzialità produttive agricole e le relative infrastrutture di settore. Definisce, tra l’altro, le principali linee di sviluppo delle attività rurali alle quali tutte le programmazioni di settore dovranno conformarsi e le linee programmatiche generali per la ricomposizione fondiaria. Ma, soprattutto, va a definire per ciascun ambito rurale la dimensione del lotto minimo e dell’unità minima aziendale intesa come la superficie minima necessaria all’azienda agricola, rispettando nella definizione dei lotti la specificità delle aziende agricole in base alla tipologia di colture (seminativa, intensiva, semi intensiva, arborea, etc…) che mettono in atto, per lo svolgimento delle attività rurali che può essere costituita da uno o più corpi fondiari, anche non contigui, a condizione che almeno uno di essi abbia una superficie superiore a 10 mila metri quadrati. Con questo strumento siamo entrati nel merito della situazione che tantissimi agricoltori, come quelli della provincia di Latina, si trovano a dover affrontare a causa della frammentazione dei propri terreni e abbiamo creato la base conoscitiva di riferimento per la formulazione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale della Regione Lazio. I Comuni nell’elaborazione del piano regolatore generale dovranno tenere conto di quanto contenuto nel PAR classificando il terreno agricolo sul proprio territorio come aree con produzione agricola o specializzata, aree a non elevato frazionamento fondiario caratterizzate da aziende di notevole dimensione, aree che, caratterizzate dalla presenza di preesistenze insediative, sono utilizzabili per l’organizzazione di centri rurali o per lo sviluppo di attività complementari ed integrate con l’attività agricola, o come terreni boscati o da rimboschire. In un momento di accertata difficoltà l’obiettivo che ci siamo posti nella predisposizione di questo strumento è quello di migliorare la competitività del sistema agricolo e agroalimentare del Lazio. Un obiettivo che si può ottenere solo con l’innovazione, le politiche per le filiere e le politiche per le infrastrutture. Siamo consci del fatto che il Piano agricolo regionale non sia la risposta a tutte le criticità che, purtroppo, questo settore sta affrontando ma siamo altresì convinti che aver creato una cornice chiara contenente al suo interno una serie di importanti misure di intervento, sia un tassello fondamentale per la semplificazione e la modernizzazione della nostra agricoltura regionale”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone