«La giunta regionale riveda la sua proposta di dimensionamento scolastico. Con una riduzione delle autonomie scolastiche oltre la misura consentita, Latina ha già dato da tempo». L’appello alla Regione arriva dalla coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini, poiché a giorni è prevista l’approvazione definitiva del piano per la riorganizzazione della rete scolastica laziale.
Come preannunciato a seguito della riunione della Conferenza permanente per l’istruzione, tenuta il 5 dicembre scorso, – afferma Giovannini – la Regione ha deciso con un atto d’imperio, mettendo nero su bianco una proposta arbitraria che non tiene conto di quanto esposto in quella riunione dalle organizzazioni sindacali né rispetta le istanze delle province, dei comuni e degli istituti scolastici. La provincia di Latina per l’anno 2025-2026 avrebbe dovuto mantenere lo status quo in quanto non sono presenti sul territorio istituti sottodimensionati, ad esclusione dell’isola di Ponza verso cui è stata prevista una deroga».
Tuttavia la Regione è intervenuta con ulteriori 14 tagli alle autonomie scolastiche, oltre ai 9 portati dai piani provinciali. «Un’operazione “random”, effettuata – spiega la segretaria del sindacato – ignorando le specificità territoriali e rispondendo alla sola logica dei numeri. Tutto questo è avvenuto con il parere favorevole dell’Ufficio scolastico regionale, arrivato solo il 13 dicembre e al di fuori dei tavoli di discussione della Conferenza permanente sull’istruzione della Regione Lazio».
Oltre alla riorganizzazione degli istituti di Minturno, Castelforte e Santi Cosma e Damiano, su cui molto era già stato detto, il piano della Regione prevede l’aggregazione degli istituti comprensivi Don Milani di Latina e Vito Fabiano di Borgo Sabotino. «Una proposta iniqua – sottolinea Giovannini – in quanto i due istituti non contano meno di 600 alunni e sono distanti sul territorio. Più che un accorpamento sarà una vera e propria fusione, con perdita sicura di posti sia per i docenti che per il personale Ata».
Sorprese anche per Terracina, che non esce indenne dal dimensionamento regionale con l’accorpamento dell’istituto professionale Filosi e dell’istituto tecnico Bianchini. «Il Filosi in particolare – spiega la sindacalista – è una realtà difficile da gestire avendo un’offerta formativa molto articolata. Oltre alla contrazione degli organici, preoccupa l’idea che ci sia un’unica dirigenza a condurre il mega istituto che verrà a formarsi, ben oltre i 1200 alunni previsti come massimo consentito».
«Dall’assessorato all’istruzione della Regione ci saremmo aspettati un intervento risoluto a difesa non solo della nostra provincia, ma di tutto il Lazio. Si poteva agire con forza, anche presso il Ministero, affinché i 14 tagli fossero ridistribuiti tra le regioni con maggior numero di istituti sottodimensionati. Invece si continua a battere cassa sull’istruzione a danno della comunità, non solo scolastica».
«Restiamo in attesa della decisione finale della giunta. Qualora venissero confermati i tagli su Latina – conclude la segretaria Gilda – ci attiveremo a sostegno delle scuole penalizzate per fornire tutto il supporto giuridico necessario».
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