“La fotografia scattata dall’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, presentato oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, presenta alcuni elementi di grande inquietudine per la sanità della nostra regione. In particolare è il campo della prevenzione che sembra mostrare falle preoccupanti. L’effetto Covid appare penalizzare soprattutto l’ambito degli screening oncologici. In particolare negli screening riguardanti il colo rettale nel Lazio si registra una riduzione di oltre il 72%, che si traduce agli effetti pratici in 540 casi in meno diagnosticati di tumore. Deve essere ben chiaro che ritardare gli screening può costare caro alle persone. Sono in gioco le vite umane di migliaia di cittadini della nostra regione. Denunciamo da tempo queste problematiche, ci sono delle evidenti lacune strutturali, sul piano diagnostico, proprio nel settore degli screening che vanno colmate prima possibile. La pandemia non terminerà, purtroppo domani, e non è accettabile nel 2020 affidarsi alla speranza di non ammalarsi o di non aggravarsi, per sopravvivere. Bisogna essere consapevoli che pagheremo non solo per il Covid ma anche per altre gravi patologie un prezzo altissimo. Questi numeri devono far scattare un campanello d’allarme. Nella nostra regione il tema della prevenzione merita una considerazione maggiore. Bisogna offrire una chiara strategia di sviluppo dei presidi per le cronicità. Per questo occorre affidare ai programmi di screening un ruolo di primaria importanza, possibilmente più marcato di quello attuale, poiché da sempre la prevenzione rappresenta l’arma più efficace per la cura delle malattie e incide positivamente sulla salute delle persone. Ma non si può attendere la fine dell’emergenza Covid per il potenziamento di queste attività. Bisogna intervenire subito sulle prestazioni sanitarie sospese e sui gravi ritardi registrati nell’ambito della prevenzione. Per questo chiedo a Zingaretti di attivarsi per riorganizzare e recuperare gli esami sospesi, poiché una diagnosi tardiva di tumore influisce negativamente sulla prognosi della malattia. Occorre agire prima possibile, per salvare migliaia di vite umane”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare