Hanno un dubbio gli inquirenti sull’eventuale corresponsabilità di soggetti che avrebbero dovuto vigilare sull’operato delle Onlus coinvolte nella truffa coi fondi dei migranti e che invece potrebbero aver chiuso un occhio, se non tutti e due, davanti alle condizioni disumane in cui versavano gli ospiti dei centri di accoglienza gestiti tra Fondi, Monte San Biagio e Lenola.
Chi doveva controllare non l’ha fatto per complicità e convenienza oppure per impossibilità a star dietro al proliferare di tante strutture dedicate all’accoglienza?
Anche su questo aspetto si sono soffermate le considerazioni del Procuratore Aggiunto Carlo La Speranza nella conferenza stampa di questa mattina presso la Questura di Latina.
Ora gli inquirenti vogliono veder chiaro su tutto l’operato delle Onlus Azalea e Ginestra, sui loro soci e presidenti coinvolti, nonché sull’eventuale corresponsabilità di qualche funzionario prefettizio coinvolto, dal momento che l’appalto è stato dato dalla Prefettura. È evidente che se non ci fosse stata la protesta dei migranti nelle scorse settimane e l’intervento delle forze dell’ordine nessuno avrebbe scoperchiato il velo di sfruttamento in cui vive o gli ospiti dei Cas.
Si vuole capire il perché e se ad avvantaggiarsi della situazione non fossero solo i sei finiti in manette questa mattina