venerdì 20 Settembre 2024,

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Terracina. Il sabato nel villaggio. “Il discernimento crítico”

scritto da Redazione
Terracina. Il sabato nel villaggio.  “Il discernimento crítico”

La crítica va bene quando è costruttiva ed io sono il primo…” scrive in settimana Carmelo Fontana, nostro lettore, che ringraziamo.

Carmelo, infatti, con il suo intervento ci permette di spendere qualche parola in più sul termine “crítica” e su quello che per noi vale sul versante praticato dell’informazione cittadina.

L’appunto di Carmelo è riferito a due foto concernenti la moquette rimasta all’interno della cavea del teatro romano, dopo la sua “inaugurazione”.

Carmelo, ha evidentemente intravisto in questa doppia pubblicazione un eccesso di crítica verso gli attuali amministratori comunali.

Infatti, prosegue affermando:”Cogliere occasione per dare fiato alla voce, fa perdere di valore ad altre osservazioni”. Il teatro è ancora formalmente chiuso, non è una vecchia moquette usata che cambia il senso della storia”.

La crítica, caro Carmelo, per noi rimane un termine nobile come il suo esercitarla, anche in tempi opachi.

Noi la frequentiamo come facoltà intellettuale, che forse ci rende moderatamente capaci di esaminare e valutare l’operato di chi, votato dai cittadini, (nell’attuale fattispecie) è stato delegato ad amministrare gli interessi di un’intera comunità.

Ed è anche per i cittadini tutti che tentiamo di distinguere i fatti sul piano del vero o del falso, dal simil vero al completamente falso.

Scrive ancora Carmelo:Il teatro è ancora formalmente chiuso, non è una vecchia moquette usata che cambia il senso della storia”.

Ecco, la risposta crítica si è inconsapevolmente palesata anche in Carmelo, perché riferisce che: il teatro non è agibile, mentre è stato spacciato come luogo inaugurato e battezzato da tanti “padri nobili della politica e dell’amministrazione pubblica”, ma che abbisogna di lavori importanti per essere validato come teatro fruibile.

La moquette lasciata colpevolmente all’interno del “rinato teatro”, rappresenta sicuramente un vulnus alla storia e alla cultura che gli antichi romani ci hanno tramandato.

Certo, quella moquette di colore rosso non cambierà il senso della storia del teatro, ma conferisce una dimensione sicuramente crítica – al parolaio tempo che la città vive sulla sua pelle.


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