sabato 23 Novembre 2024,

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La Regione Lazio oggi

scritto da Redazione
La Regione Lazio oggi

Stadio Roma, Berdini illustra alla Pisana la posizione del Campidoglio

Il Comune è favorevole allo stadio della As Roma a Tor di Valle, con annessi esercizi commerciali, ma per un totale di 63 mila metri quadrati complessivi, che produrrebbero una cubatura conforme al piano regolatore. Altrimenti la società sportiva dovrà guardare a un’altra area della Capitale. Questa la posizione che Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica in Campidoglio, ha espresso oggi pomeriggio in audizione nella sesta commissione del Consiglio regionale del Lazio. Regione presso la quale è in corso la conferenza dei servizi, destinata a chiudersi entro i primi di marzo 2017.

Si tratta di una conferenza “decisoria” – la prima dopo la legge Madia – sostitutiva di ogni altra decisione nella quale la Regione è coinvolta, come ricordato dall’assessore regionale Michele Civita (anche lui audito dai consiglieri regionali), perché richiede una variante urbanistica. Infatti la metratura prevista è superiore di più del doppio rispetto al piano regolatore generale. Una conferenza che qualche consigliere oggi si è chiesto se abbia senso mandare avanti dopo il “no” espresso da Berdini rispetto al progetto complessivo.

La variante urbanistica c’è ed è gigantesca, secondo Berdini. Cosa che renderebbe discutibile la scelta dell’area rispetto alla bontà complessiva del progetto. La Regione inoltre sarebbe stata generosa nei confronti della società, consentendo di consegnare la documentazione in tempi che metteranno in difficoltà gli uffici comunali. Punto dolente del progetto, poi, lo smaltimento delle acque tramite idrovore – l’area sarebbe particolarmente soggetta a rischi esondazione del fiume – poiché il Comune sarebbe chiamato a spendere circa nove milioni.

C’è quindi la questione del ponte: la Roma deve usare quello già in progetto e prossimo all’appalto (ponte dei Congressi). Altro problema il trasporto, visto che quello su ferro dovrebbe essere garantito da una modifica alla linea B, che però aumenterebbe i tempi di percorrenza dei lavoratori diretti all’Eur. Anche lo svincolo autostradale non può essere sostenuto dall’amministrazione comunale: tre voci che assommano a complessivi 140 milioni di euro circa. Altro costo che il Campidoglio non può sostenere è quello dei parcheggi, specie per la loro manutenzione. Il gap che divide il progetto dagli intendimenti del Comune ammonterebbe così a circa 220 milioni di euro complessivi, sempre secondo l’assessore.

Molti consiglieri regionali hanno sottolineato che – come è stato lo stadio della Juventus per Torino – tale opera, nelle proporzioni di cui al progetto, può rivestire un’enorme importanza anche per lo sviluppo economico della città. Dopo il no alle olimpiadi e alla metropolitana, lo stadio della Roma resterebbe l’unica grande opera in programma per la Capitale. Non è però dimostrabile, ha replicato Berdini sulla base di esperienze passate della città, che lo stadio possa risollevare la città.

Un progetto, hanno annotato diversi consiglieri, ormai avviato dalla precedente amministrazione sul quale non si potrebbe fare marcia indietro. Anche il parco previsto, poco meno grande di Villa borghese, è stato considerato un punto a favore. Non è mancato chi ha fatto notare che c’è una dichiarazione di interesse pubblico che deve essere esplicitamente revocata dalla nuova amministrazione comunale se si intende porre delle limitazioni pesanti come quelle prospettate da Berdini. L’ultima parola sarebbe quindi della Regione. Ci si è poi chiesti se una posizione così netta sia stata notificata nei medesimi termini alla società, visto che questa si è dichiarata soddisfatta dai recenti incontri con il Comune. A tale domanda Berdini ha però risposto affermativamente nella sua replica.

Da altri settori della commissione è stato osservato che la contrarietà del Campidoglio non è sullo stadio, ma sul progetto complessivo e sulla sua scarsa sostenibilità da parte della cittadinanza. In quale modo si possa modificare in sede di conferenza dei servizi l’orientamento favorevole espresso dal comune in passato è la domanda che ci si pone.

Il margine di modifica del progetto da parte della conferenza di servizi, ha chiarito l’assessore Civita a conclusione dell’audizione, è costituito solo da lievi modifiche; i termini concessi alla Roma per la presentazione della documentazione non sono stati dilazionati, poiché la Roma ha già presentato i documenti necessari. I parcheggi sono necessari e comunque non sono quelli determinanti ai fini dell’incremento della cubatura. In mancanza di convinzione sull’interesse pubblico del progetto, il consiglio comunale lo deve dichiarare chiaramente. Infatti, la variante urbanistica è di competenza comunale e, qualora sia adottata, la conferenza decisoria non può che prenderne atto.

 

Piano rifiuti, prima audizione alla Pisana sulle linee guida

Prevenzione, sostegno alle amministrazioni locali per migliorare la raccolta differenziata, superamento della frammentazione della gestione, valorizzazione delle esigenze comuni e creazione di una rete integrata di gestione dei rifiuti. Questi i principi del nuovo piano regionale rifiuti contenuti nella relazione consegnata oggi alla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio dall’assessorato ai Rifiuti. Ad essere ascoltato alla Pisana l’assessore Mauro Buschini, accompagnato da consulenti e tecnici. Il dibattito è stato rinviato a una prossima seduta. Nel corso della stessa mattinata la commissione si è riunita anche sul termovalorizzatore di Colle Sughero a Colleferro.

La seduta sulle linee di indirizzo propedeutiche alla stesura del nuovo piano rifiuti del Lazio era stata chiesta da diversi consiglieri di opposizione. Secondo il documento illustrato dall’assessore il ciclo integrato dei rifiuti è considerato a tutt’oggi fragile e vulnerabile: sono ancora troppi i rifiuti indifferenziati, non tutti gli impianti sono efficienti, c’è un deficit degli impianti di compostaggio, servono ulteriori volumetrie per le discariche per smaltire la frazione residua e sono ancora troppi i rifiuti trattati fuori regione. Indicati però pure i progressi compiuti: incremento della raccolta differenziata (arrivata al 34 per cento su base regionale), tutti i rifiuti residui sono trattati e diminuzione dell’impiego delle discariche.

La Regione, nel breve periodo, intende spingere gli enti locali a incrementare la differenziata, ottimizzare gli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) esistenti e, con l’avvio della terza linea di San Vittore, portare la termovalorizzazione ad aggiungere altre 100 mila tonnellate annue alle 480 mila finora valorizzate. Altri obiettivi a breve periodo: conclusione dell’iter per l’ok all’export, chiesto da Ama, e priorità assoluta per gli impianti di compostaggio. Nel medio lungo periodo la Regione punta a spingere la differenziata oltre il 65 per cento, ridurre del trattamento in Tmb, al “decomissioning” del termotrattamento (con l’aumento della differenziata si punta a ridurre il ricorso ai termovalorizzatori) e a portare in discarica i rifiuti non riciclabili. Per quanto riguarda il reperimento di volumi per le discariche. L’individuazione delle nuove aree compete ai comuni sulla base di quelle idonee stabilite dalle province e dalla Città metropolitana di Roma. Poi si aprirà un iter di circa tre anni complessivi.

I consiglieri di opposizione, al termine della relazione, hanno però chiesto dati e documenti di maggior dettaglio, specie in relazione alla delibera sui fabbisogni e ai pareri espressi in proposito dalle province. Delibera che – come comunicato dall’assessore – ha ottenuto la Vas. Per discutere tutto ciò il presidente della sesta commissione, Enrico Panunzi, ha quindi deciso di rinviare l’audizione a una prossima seduta. A margine del tema rifiuti dai banchi dell’opposizione sono stati sollevati dubbi di legittimità a proposito della partecipazione di consiglieri regionali ad alcune conferenze di servizi. Anche su questa questione è stato previsto un supplemento di discussione.

La seconda parte della mattinata è stata occupata dall’audizione, chiesta sempre dall’opposizione, dell’assessore Buschini e del comitato cittadino “Area consumatori” sulla questione rifiuti a Colleferro. Sul futuro del termovalorizzatore di Colleferro la posizione dell’assessorato è che, nell’immediato, non è realistico pensare di chiuderlo, mentre nel medio lungo periodo – con l’incremento della raccolta differenziata – si potrà arrivare alla sua dismissione. Quanto al Tmb di Colleferro, dall’audizione è emerso che sarà trasformato in un impianto funzionale alla differenziata, mentre per la discarica la Regione lavora alla copertura della parte più vecchia. Preoccupazione è stata espressa da diversi consiglieri della minoranza per la privatizzazione di Lazio Ambiente, proprietaria del termovalorizzatore, e per i lavori di spostamento dei tralicci di Terna.

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Promozione itinerari e cammini del Lazio, primo sì da commissione

Via libera a maggioranza, dalla commissione Cultura e Turismo, alle disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione delle rete dei cammini della Regione Lazio (RCL). Il provvedimento passa ora all’esame dell’Aula.

Della rete dei cammini faranno parte: gli itinerari culturali europei, i percorsi storici, religiosi, culturali e paesaggistici e i percorsi riconosciuti particolarmente meritevoli di tutela, le vie consolari di primo e secondo livello e i percorsi escursionistici della regione. Il sistema dei percorsi sarà individuato, classificato e descritto in un “Catasto” – accessibile come on data e aggiornato annualmente – e tutti i percorsi inclusi nella rete verranno considerati di “interesse pubblico”.Della promozione, del coordinamento e della gestione integrata degli interventi sulla rete dei cammini si occuperà l’Agenzia regionale per il Turismo, che potrà affidare gestione,  manutenzione, valorizzazione e promozione degli itinerari a un ente gestore.

Viene poi istituita una nuova tipologia di struttura ricettiva extralberghiera, quella delle “case del camminatore”, situate sui tracciati della rete o in un raggio non superiore a 500 metri. Inoltre lungo gli itinerari culturali europei i privati, gli enti o le associazioni senza fini di lucro potranno offrire gratuitamente ospitalità a pellegrini e camminatori.

Per sostenere gli interventi previsti dalla legge si propone uno stanziamento complessivo di 700 mila euro per gli anni 2017 e 2018.

 

 

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