«Da giorni leggiamo sui giornali di riunioni di maggioranza in cui si discute del progetto di trasporto di massa per il collegamento tra Latina e la stazione ferroviaria di Latina Scalo. È intollerabile che un tema così importante e di impatto per la città, sul quale tra l’altro emergono chiavi di lettura diverse da parte della stessa maggioranza, non venga affrontato e approfondito nelle sedi competenti». Lo dichiarano i gruppi consiliari di opposizione annunciando l’inoltro di una richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico sulla questione.
«A queste riunioni a porte chiuse, apprese da indiscrezioni di stampa mai smentite dalla maggioranza – evidenziano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 – avrebbero partecipato anche dirigenti e funzionari comunali, nonché i tecnici della ditta incaricata di sviluppare il progetto. Questi ultimi avrebbero dunque illustrato il Documento di fattibilità delle alternative progettuali del sistema di trasporto di massa (Docfap) a beneficio di una sola parte del Consiglio. Come già successo, veniamo a conoscenza di opere strategiche per la città dalla stampa invece che nei luoghi deputati».
Ignare delle ipotesi sul tavolo, le forze di minoranza non prendono posizione sul progetto ma chiedono un’assise urgente per conoscerne gli sviluppi più recenti. «Com’è chiaro dagli articoli di stampa la stessa maggioranza, a margine di questi approfondimenti “esclusivi”, ha maturato visioni diverse, alcune anche di buon senso, sulle quali riteniamo doveroso un confronto in aula».
«Uno dei punti cardine che deve avere il progetto che sceglieremo – sottolineano i consiglieri – dovrà riguardare la sua sostenibilità economica nella sua fase gestionale. Ricordiamo tutti, infatti, in che guai è finita la nostra comunità con il progetto della metro leggera di Zaccheo proprio perché, come spiegarono i giudici, non era economicamente sostenibile e a nostro parere un tracciato che per collegare Latina alla sua stazione dei treni impiega oltre 40 minuti, passando da Piave e Chiesuola, rischia di perdere attrattività, quindi la sua sostenibilità economica».
«Il buon senso poi suggerirebbe l’utilizzo di una direttrice libera da insediamenti e antropizzazioni per evitare enormi costi legati agli espropri e la direttrice Mare-Monti potrebbe avere questa caratteristica proprio perché prevista dal piano regolatore generale. Non a caso questa stessa direttrice fu individuata per detta importante funzione anche dal Cersites della Sapienza nel piano strategico sviluppato per il Comune. Ma rimaniamo nel campo delle ipotesi non suffragate dai dovuti approfondimenti che la ditta, individuata nella passata consiliatura attraverso un bando da 480.000€, dovrà fornire a tutto il Consiglio comunale per individuare la scelta migliore per la nostra città per un’opera fondamentale da 80 milioni di euro».
Affinché i lavori d’aula siano sufficientemente esaustivi, le forze di opposizione richiedono la presenza in Consiglio dei funzionari e dei dirigenti degli uffici coinvolti, oltre che dei tecnici incaricati della redazione del progetto di fattibilità.
I commenti non sono chiusi.