sabato 23 Novembre 2024,

Politica

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Latina. Di politica parla l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo

scritto da Redazione
Latina. Di politica parla l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo
Queste ultime elezioni amministrative hanno sancito
di fatto, una bocciatura netta delle categorie politiche conosciute
fin’ora, che evidenzia una difficoltà dell’elettorato italiano ariconoscersi nell’attuale offerta politica. Difficoltà che non possonon comprendere e per certi aspetti condividere.
La nostra Provincia vede l’affermarsi di forze civiche,
temibile indicatore dello stato comatoso in cui versano le forze
politiche. Infatti, Latina, Aprilia, Formia e Sabaudia, e
cioè le città più importanti non solo della Provincia ma della Regione
Lazio nel suo complesso, sono oggi governate da liste civiche perché
la politica dei partiti ha abdicato al ruolo che  gli assegna  la
Costituzione all’articolo 49.
Lungi dall’essere una prerogativa soltanto provinciale, questo
malessere di cui sono evidenti spie la proliferazione di liste e
candidati civici, può essere riscontrata in molte realtà italiane.
Un tempo i partiti avevano spazi e luoghi fisici per discutere,
elaborare la linea politica, selezionare la classe dirigente. Non
sarebbe mai stato possibile, ad esempio, che un parlamentare della
Repubblica, non avesse prima fatto il Consigliere Comunale e poi il
Consigliere Regionale. Era il cursus honorem della politica. Le scuole
di formazione giovanile, poi, consentivano ai partiti di formare un
vivaio che fosse pronto a raccogliere  il testimone della passata
generazione. Non esistevano espressioni e termini triviali quali
“rottamazione”, perché tutto seguiva un iter naturale e consolidato
nei codici e nella consuetudine della politica.
All’indomani di questa cocente sconfitta che in
Provincia di Latina investe tutti, centrodestra e centrosinistra,
dovremmo ritrovare, oltre le tradizionali categorie che hanno animato
il secolo scorso, le ragioni dello stare insieme, unendo le energie
migliori di cui dispone questa città, intorno ad una certa idea di
sviluppo e di visione amministrativa.
La situazione appare più sconfortante se leggiamo con la lente
d’ingrandimento i dati forniti il 25 Giugno dall’Istat, che
fotografano una Italia spaccata e divisa: lo scorso anno l’economia
italiana è indubitabilmente cresciuta dell’1,5%. Ancora una volta, è
il Settentrione a guidare il paese con una percentuale di crescita del
più 1,8%. Il Sud cresce, di poco, con un più 1,4%. Ad essere
inchiodato a percentuali da prefisso telefonico rimane l’Italia
centrale, cioè noi, con un misero più 0,9%.
Le forze politiche hanno rinunciato da anni, in questa città ma più in
generale in Provincia, ad immaginare un nuovo modello di sviluppo per
i territori, preferendo un’improduttiva gestione del potere.
Latina da anni non riflette di un suo possibile rilancio economico
partendo dalla valorizzazione di una straordinaria risorsa che non
possiamo più ignorare: il mare. Riflettere quindi sui benefici di cui
godrebbe il settore turistico, con l’indotto economico che a cascata
investirebbe tutti i comparti produttivi della città, dalla
realizzazione del Porto di Foceverde.
Occorre poi ragionare intorno ai  bisogni che reclamano i cittadini sul
versante sanità e farli incontrare su piani paralleli con le esigenze
dei tanti ragazzi che a Latina studiano medicina. Come fa- mi chiedo-
una politica che abbia a cuore le sorti della città- a pensare di
risolvere l’inadeguatezza del Santa Maria Goretti immaginando un
semplice ampliamento, e non la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera a Borgo Piave?
Trovo incomprensibile, poi, che rappresentanti istituzionali a vari
livelli non reclamino e non conducano battaglie politiche circa la
necessità di coprire un pesante gap infrastrutturale che inchioda e
condanna questa Provincia alla irrilevanza e alla incomunicabilità con
il resto del paese.
E’ mai possibile che ci si fermi al 1958 e cioè alla realizzazione
della Flacca, ignorando un’opera come la Pedemontana di Formia che
aiuterebbe lo sviluppo  del sud della provincia e che
qualche esponente politico possa dirsi, con la nonchalance di chi
ignora, contrario alla realizzazione della Roma – Latina e della
bretella Cisterna – Valmontone?
Ancora: il nucleo di fondazione, il centro di Latina, l’Università.
Sono questi gli assi per un rilancio della città e dei settori
produttivi. Latina ha bisogno che la politica prescriva iniezioni di
vitalità ed energia.
Per far questo occorre tornare ad una stagione amministrativa che
anteponga gli interessi collettivi a quelli privati, che abbia Latina
e i latinensi nel cuore, come suggerisce – del resto- la mia vita e
non un semplice slogan elettorale.
Ho dato molto alla politica e ne sono stato ricambiato. Potrei
fermarmi ed osservare in silenzio il declino politico, etico ed
amministrativo in cui versano Latina e la sua Provincia. Sarebbe
comodo. Se lo facessi, tuttavia, verrei meno ai valori che hanno
orientato la mia storia politica e personale.
Vincenzo Zaccheo
già Sindaco di Latina

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