Innumerevoli sono state in questi anni le stranezze sul caso “Urbania” che noi del Comitato Bugia Blu abbiamo messo a più riprese in risalto: la creazione di parcheggi a pagamento anche dove vietati dal cds e comunque non indicati nelle tavole di gara, le multe elevate dai vigilini di Urbania anche al di fuori dell’ ambito di loro competenza, il passaggio di consegne nel febbraio 2012 da Consorzio Urbania a Urbania Multiservizi dopo l’interdittiva antimafia, la riscossione unilaterale dei parcometri da parte del privato, i pagamenti effettuati sempre in ritardo dal gestore, i piani di rientro non contemplati dal bando, la non applicazioni delle penali previste esplicitamente dall’art.13 del capitolato speciale d’appalto, solo per citarne alcune.
Una delle maggiori perplessità di cui però non riuscivamo a farcene una ragione riguardava le fideiussioni. Ci chiedevamo da tempo il motivo per cui il Comune di Latina per recuperare il debito diventato milionario di Urbania che svuotava i parcometri ma non corrispondeva il dovuto, non escuteva almeno le fideiussioni valevoli per contratto sino alla cessazione dell’attività e comunque sino alla redazione in contraddittorio del verbale di restituzione delle aree di proprietà comunale affidate in concessione al privato.
Incredibile ma vero, stando a quanto hanno affermato autorevoli membri dell’ amministrazione comunale nelle commissioni consiliari, le polizze erano false!
Non riusciamo davvero a capacitarci di come sia possibile tutto ciò e continuiamo a chiederci: “E’ possibile produrre ad una amministrazione pubblica dei documenti falsi di tale rilevanza senza che questa esegua una verifica? In che periodo temporale l’amministrazione si è accorta che le fideiussioni non erano valide? Perché allora non ha risolto immediatamente il contratto con Urbania considerato che poteva farlo per grave inadempimento ovvero dichiarazione non veritiera ai sensi dell’art. 14 del capitolato? Perché non è stato denunciando questo grave fatto alla Procura della Repubblica? Se avesse agito per tempo quale ingente somma di denaro pubblico inserito nei parcometri dai cittadini di Latina si sarebbe salvaguardata?”.
Per approfondire la vicenda e tentare di dare una risposta a tali interrogativi abbiamo presentato in data 30 settembre una istanza di accesso agli atti ai sensi della L.241/90 di cui ad oggi, anche se trascorsi i 30 giorni previsti per legge, attendiamo ancora l’ esito.
In ogni caso da par nostro continuiamo ad informare la Corte dei Conti sugli sviluppi della questione, della quale riteniamo quanto mai opportuno l’intervento.
Comitato Bugia Blu