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scritto da Redazione
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A Natale, regaliamoci Formazione e Cultura per il nostro futuro. Il Parere di Adelia Lucattini

“Natale, periodo non solo di riposo, ma di cultura e formazione, indispensabili per l’apertura di nuovi orizzonti guardando al futuro” spiega in questa intervista la Psicoanalista Adelia Lucattini, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

di Marialuisa Roscino

La povertà educativa rappresenta una delle sfide più gravi del nostro tempo, ma, purtroppo, spesso rimane un po’ nell’ombra. Questa sfida, complessa e di natura multifattoriale, affonda le sue radici non solo nella fragilità economica, ma anche in altri fattori che limitano purtroppo, l’accesso all’istruzione. Da qui le riflessioni sull’importanza di fare comprendere che la che la privazione per i bambini delle opportunità educative fondamentali, compromette le loro potenzialità e limita le loro prospettive. Altrettanto, importante è la sfida dell’istruzione e della formazione continua per ragazzi e ragazze.

L’urgenza di affrontare la lotta alla povertà educativa è stata riconosciuta anche a livello globale. Nell’Agenda 2030, la comunità internazionale ha stabilito l’ambizioso obiettivo di “garantire un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”. Il rapporto dell’UNICEF del 2022 ha rivelato che 64 milioni di bambini in età scolare sono ancora esclusi dal sistema educativo, con la maggioranza rappresentata dai gruppi più vulnerabili ed emarginati, così abbiamo chiesto alla Psicoanalista Adelia Lucattini di approfondire il tema della povertà educativa e di evidenziarne le cause e le sue conseguenze. Ma non solo! In questa intervista, Adelia Lucattini illustra anche perché è importante donarsi in occasione del Natale, formazione e cultura, la chiave vincente per il nostro futuro.

Dott.ssa Lucattini, può spiegare cosa si intende per “povertà educativa”?

La povertà educativa si riferisce alla difficoltà di accesso o alla vera e propria impossibilità di frequentare scuola, di studiare e di beneficiare della socializzazione che l’ambiente scolastico offre a bambini e adolescenti. Di conseguenza, include l’assenza di opportunità per sviluppare competenze, di valorizzare talenti e accedere alle conoscenze necessarie per crescere psicologicamente, per essere in grado di accedere alle informazioni e per ambire ad un buon lavoro, duraturo. Questo insieme di conseguenze, priva i bambini, gli adolescenti e i giovani degli strumenti basilari per costruirsi una vita autonoma e indipendente. Di fatto, non permette di essere pienamente liberi.

Quali sono le cause e quali le possibili conseguenze?

Il fenomeno è infatti determinato da diverse concause. La prima, è la povertà economica, dovuta a redditi familiari bassi e precarietà lavorativa. Le famiglie con fragilità economica, senza un welfare forte che garantisca l’educazione nel suo complesso con misure dedicate, non possono permettersi neanche cose necessarie, come i materiali scolastici. Oltre a ciò, i figli sono esclusi anche da attività culturali importanti come visite a musei, gite scolastiche e da attività extrascolastiche come musica, attività artistiche, sport. La seconda, è scaturita da un basso livello di istruzione dei genitori, poiché possono essere in difficoltà nell’aiutare i figli nei compiti o nel trasmettere la passione per lo studio e l’importanza di studiare e professionalizzarsi. Naturalmente, possono esservi anche difficoltà familiari, conflittualità importanti e traumi psicologici che non trovino una soluzione, anche grazie ad un aiuto specialistico.

In questo contesto, quale ruolo può avere la Scuola?

La scuola svolge una funzione fondamentale nella lotta contro la povertà educativa e può agire come una forza trasformativa per i giovani e le loro famiglie. La scuola oltre a insegnare le materie curriculari (letterarie, scientifiche, linguistiche, motorie, etc.), favorisce lo sviluppo competenze cosette “trasversali” e indispensabili per la vita mentale degli studenti e la loro partecipazione sociale: la creatività, la capacità di lavorare in gruppo, il pensiero critico, le conoscenze culturali, la comprensione dei fenomeni, gli scambi internazionali attraverso la conoscenza delle lingue, solo per citarne alcuni.

Ritiene sia importante utilizzare il periodo natalizio, per donarsi e regalare anche formazione e cultura, per una maggiore crescita personale?

Il periodo natalizio si presta naturalmente alla riflessione, poiché è un momento di bilanci, in cui si affacciano sensazioni malinconiche che, se non sfociano in depressione, possono aiutare ad avere quel giusto distacco che favorisce il pensare e considerazioni sulla realtà personale e che ci circonda. Inoltre, richiede la partecipazione ai preparativi e ai festeggiamenti, la condivisione e il confronto, la cura di sé e  delle persone che sono care, in famiglia, con gli amici, a scuola, al lavoro.

Il Natale è un periodo non solo di riposo, ma anche di cultura e formazione, indispensabili per l’apertura di nuovi orizzonti guardando al futuro”.

Regalarsi e regalare il sapere, la conoscenza e l’expertise, attraverso i libri, uniti alla formazione con corsi professionalizzanti nel proprio ambito di studio o lavorativo, oppure corsi per favorire un cambiamento, per promuovere un miglioramento personale, sono un dono che crea una prospettiva nel presente, impegna il futuro prossimo e accompagna per tutta la vita, poiché migliora le capacità personali, ampliandole. Assolutamente da tenere presenti i corsi di lingua, un vero e proprio passaporto per il proprio futuro.

Quanto è importante l’istruzione, in particolare, per i giovani?

L’istruzione è un bisogno ed un diritto fondamentale, sancito dall’articolo n. 34 della Costituzione italiana e dall’articolo n. 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Studiare, leggere e scrivere, impegna il tempo e distoglie dall’eccessivo uso di social media, dall’apatia e dalla demotivazione depressiva. Inoltre, immerge in mondi nuovi, stimola l’immaginazione, apre la mente, incuriosisce e appassiona ancor più se in gruppo, come a scuola o con gli amici. Il fare insieme incoraggia e allontana la solitudine.

Ritiene che l’istruzione e la formazione possano aiutare in una cultura in cui la competizione è sempre più presente?

La dimensione culturale che valorizza la cooperazione rispetto alla competizione si riferisce allo spettro di atteggiamenti e comportamenti all’interno della famiglia, della scuola, della comunità, in cui si vive e a livello sociale più ampio. Da un lato, si trova la cultura che valorizza la cooperazione, enfatizzando il lavoro di squadra, gli obiettivi collettivi e il supporto reciproco. Dall’altro, la cultura, che valorizza la sana competizione, enfatizzando il successo individuale e l’interesse non solo personale, ma anche culturale e sociale. Poiché, le due realtà coesistono, è sempre possibile scegliere, orientando i figli attraverso l’educazione familiare. Per essere competitivi e affermarsi, bisogna avere gli strumenti giusti: un buon equilibrio interiore e le conoscenze necessarie.

Ritiene che educazione, formazione possano contribuire anche a ridurre la violenza?

L’UNESCO nell’ultima pubblicazione intitolata “Safe to learn and thrive: Ending violence in and through education”, afferma che l’istruzione ha il potere non solo di prevenire la violenza, ma anche di trasformare le società promuovendo ambienti sicuri, inclusivi e solidali. Per sfruttare davvero questo potenziale trasformativo, è necessario un approccio olistico e multimodale, in cui la prevenzione della violenza sia integrata in tutti gli aspetti della scuola, dalle politiche e dalla formazione degli insegnanti alla progettazione del curriculum e ai meccanismi di segnalazione.

L’UNESCO riguardo l’educazione per la pace, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile, sottolinea che i sistemi educativi devono promuovere attivamente la pace e i diritti umani, riconoscendo che un ambiente scolastico sicuro e inclusivo non è solo un obiettivo, ma una parte fondamentale dell’esperienza di apprendimento.

 

Quali consigli si sente di dare ai genitori e ai giovani, riguardo a questo importante tema?

-Avere sempre presente che l’istruzione e la formazione sono un passe-partout per ambienti sociali nuovi e creano opportunità e inclusione, poiché aumentano la fiducia in sé stessi e l’autostima.

-Il sapere è un amico per sempre, impegna la mente, stimola lo spirito di ricerca, insegna a pensare. Nei momenti tristi fa compagnia e aiuta a uscire dal limbo dell’incertezza e dalle paludi della noia depressiva.

– Parlare con i figli e far capire che formarsi dà soddisfazione, li aiuta a stare bene anche se richiede un po’ di sforzo, e crea le basi perché possano costruirsi una vita migliore, un buon futuro.

-I libri sono sempre regali intelligenti, leggere stimola la curiosità. È importante creare questa buona abitudine fin da piccoli. Quando sono più grandi tenere conto dei loro gusti e preferenze;

-Pensare al loro presente guardando al futuro. Molto utili sono abbonamenti a corsi online, con un insegnante o in una scuola. C’è un’ampia scelta tra corsi di lingue, coding (programmazione), arte, musica, disegno. Ottimi anche corsi gratuiti, che permettano di unire creatività a opportunità di lavoro: fotografia, videomaking, cucina, barman, nuoto salvamento, etc;

-Favorire viaggi-studio, vacanze con visite guidate incluse, anche attraverso dei buoni mirati. Ampliano le prospettive e permettono d’imparare divertendosi e con piacere;

-Partecipare insieme ai figli a eventi culturali o workshop, la formazione e l’aggiornamento sono un arricchimento per tutta la famiglia. Farlo insieme è  un valore aggiunto;

-La formazione e l’aggiornamento professionale non devono mai essere un obbligo, ma prospettati come un’opportunità.

Il periodo natalizio è un momento speciale per riflettere su ciò che ha valore nella vita. Pensare al futuro dei figli, anche con regali adatti e mirati, è un gesto d’amore lungimirante;

-Investire nel sapere è un dono che dura per sempre.

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LAZIO: A CARPINETO ROMANO ATER PROVINCIA ROMA LASCIA SENZA RISCALDAMENTI 53 FAMIGLIE

La denuncia del sindaco Stefano Cacciotti

“Mentre Carpineto Romano è stretto nella morsa del freddo a causa di un vertiginoso calo delle temperature, l’Ater Provincia di Roma continua a lasciare senza riscaldamenti 53 famiglie residenti negli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Nuclei familiari composti peraltro in alcuni casi da persone anziane, con fragilità e diverse abilità.” Lo dichiara in una nota il sindaco di Carpineto Romano Stefano Cacciotti.  “Motivo per il quale già il 12 novembre scorso, vista l’assenza di risposte concrete da parte di Ater Provincia di Roma e di Hera Comm (il gestore del servizio che ha messo i sigilli all’impianto di riscaldamento a causa degli insoluti pagamenti), ho firmato un’ordinanza contingibile e urgente con la quale ho disposto di procedere senza indugio all’accensione dei riscaldamenti. Ordinanza rimasta lettera morta malgrado i continui appelli alle istituzioni di ogni livello. Insieme ad assessori e consiglieri comunali la scorsa settimana siamo stati alle case popolari per consegnare alle famiglie residenti generatori elettrici di aria calda: non è la soluzione al problema ma un gesto concreto che abbiamo voluto fare per manifestare la nostra vicinanza a tanti concittadini che da settimane, con grande dignità e compostezza, vivono una situazione di grave disagio. Per quanto sta accadendo ci sono delle responsabilità evidenti che vanno accertate e che, a emergenza superata, denuncerò personalmente agli organi competenti: nel frattempo ho intenzione di dedicare tutte le mie energie e tutto il mio tempo alla risoluzione di questo grave problema che sta mettendo a repentaglio la salute e l’incolumità di decine di famiglie. Trovo assurdo – conclude – che un Sindaco, nel 2024 e per il terzo anno consecutivo, debba arrivare a tanto per far garantire ai propri concittadini un servizio essenziale.”

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“Pronto Soccorso sempre più sotto pressione. Non è colpa delle influenze stagionali ma di un sistema in affanno che non riesce minimante a smaltire il carico di pazienti che si rivolgono agli ospedali. A contribuire a questa drammatica situazione diversi fattori a cui non si riesce a porre rimedio. Manca personale nei reparti di prima emergenza e quello che è in servizio spesso è costretto a operare in condizioni estreme sia per carichi di lavoro che per condizioni di sicurezza a fronte di emolumenti in Italia non allineati da anni al potere d’acquisto. I giovani, che dovrebbero garantire il normale ricambio generazionale, guardano con diffidenza alla professione medica e questo sta creando un blackout che rischia di portare a uno svuotamento degli organici tanto che già oggi si calcola un disavanzo di circa 5.000 unità di professionisti. Ma altrettanto grave è la mancanza di educazione sanitaria degli italiani. In troppi si rivolgono ai Pronto Soccorso all’apparire di sintomi che dovrebbero essere curati dai professionisti della medicina territoriale. È stimato che circa il 68% lo faccia in assenza di gravi patologie e che il 22% effettui accessi impropri ai Pronto Soccorso quando potrebbero rivolgersi ad altre strutture. In questo quadro si inserisce la crisi dei medici di famiglia, le cui fila si assottigliano sempre più e lo stallo della Medicina Territoriale, quell’arma per rilanciare il SSN, ed evitare i pellegrinaggi verso i nosocomi, che da tempo viene annunciata ma rimane, per il momento, un progetto e nulla più. Case ed Ospedali di comunità rischiano di rimanere, se costruiti, scatole vuote perché il vero grande problema resta quello del reclutamento del personale. Senza una barriera intermedia la crisi deli pronto Soccorso sarà irreversibile E così mentre tanti valenti giovani professionisti fuggono all’estero alla ricerca delle dovute gratificazioni in Italia la sanità è sempre più sull’orlo del baratro” dichiara in nota il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano.
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“Porre un tetto ai compensi dei medici ed infermieri gettonisti e porre dei limiti temporali al loro utilizzo, come stabilito dalle linee guida pubblicate nella Gazzetta Ufficiale, sono un ennesimo piccolo passo per provare fermare la deriva di queste figure ibride. Va bene, ma riteniamo tutto ciò una mera misura tampone che per ora non risolve un problema che si sta trascinando avanti da tempo. La realtà ci racconta di un esercito di operatori che abbandonano gli ospedali a causa di emolumenti troppo bassi, di scarse possibilità di crescita professionale e dei rischi di incolumità fisica visto il reiterarsi giornaliero di aggressioni. Bloccare questo esodo e reindirizzare personale verso le strutture è possibile solo garantendo stipendi dignitosi e condizioni di lavoro gratificanti. Ci chiediamo come sia possibile che si continuino a spendere somme altissime per pagare i gettoni dei professionisti giornalieri mentre mancano le risorse per adeguare gli stipendi di chi è in servizio al costo attuale della vita, non elargendo mancette simboliche. C’è qualcosa di paradossale in questo modo di operare che va frenato celermente andando alla radice del problema. Gli operatori sanitari in Italia continuano ad essere sottopagati e questo, di fronte ad un SSN sempre più in affanno, non è più tollerabile” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
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Barbara Braghin riceve certificato come Content Creator

da Italy Ambassador Awards 2024

 

Firenze – Alla Stazione Leopolda di Firenze, in occasione della BTO-Be Travel Onlife, si è svolto l’evento di premiazione di Italy Ambassador Awards. Barbara Braghin, giornalista e blogger di Porto Viro, ha partecipato nella sezione Fashion, e ha ricevuto il certificato per “L’eccellente lavoro sui Social come Content Creator, per la competenza dimostrata e la responsabilità etica nel coinvolgere la propria comunità”. Il certificato è firmato da Francesco Tapinassi, direttore di “Toscana Promozione Turistica” e dalla fondatrice del Premio, Svetlana Trushnikova.

E’ stata la terza edizione di Italy Ambassador Awards l’evento che celebra i migliori content creator impegnati nella promozione internazionale del patrimonio culturale, naturale e gastronomico dell’Italia attraverso il web, confermando la grande importanza di questi riconoscimenti nel panorama del turismo e della comunicazione digitale. Cinque le categorie nelle quali Italy Ambassador Awards si sono distinti quest’anno nella promozione del Made in Italy in tutto il mondo. Tra queste: travel, food & beverage, luxury lifestyle, beauty & spa, e fashion.

In ogni categoria, travel, food & beverage, luxury lifestyle, beauty & spa, e fashion, sono stati premiati i micro, junior, expert e top content creator. Inoltre, è stato consegnato un premio speciale per l’attenzione alla sostenibilità e alla preservazione delle tradizioni. Barbara Braghin ha ricevuto il certificato di partecipazione nella categoria fashion sezione micro content creator.

“Ringrazio per questo certificato – racconta Braghin -. Alla cerimonia eravamo davvero in tanti ed è stato molto bello. Ho scelto la categoria fashion perchè è quella dove racconto i miei contenuti, dalle sfilate, alla moda curvy. In più la mia frase “Mi stimo con stile” dove invito tutti ad avere autostima e a scegliersi un proprio stile”.

La fondatrice degli Italy Ambassador Awards, Svetlana Trushnikova, ha dichiarato con entusiasmo: “Questi riconoscimenti sono un tributo a chi lavora ogni giorno per diffondere la bellezza, la cultura e l’autenticità dell’Italia nel mondo. Sono felice di vedere come i content creator, grazie alla loro dedizione e responsabilità, siano diventati ambasciatori di un’Italia che merita di essere raccontata con rispetto e passione. Il Bel Paese ha tanto da offrire e, attraverso questi premi, vogliamo celebrare chi contribuisce a farla conoscere e apprezzare in tutte le sue sfumature”.

Gli Italy Ambassador Awards, oltre a riconoscere nuovi talenti nel mondo social, rappresentano una straordinaria opportunità di networking, un momento di incontro tra istituzioni, aziende e professionisti, volto a favorire la creazione di nuove sinergie e collaborazioni.

Il Paese “Amico degli Awards” di quest’anno è stato l’Austria, che offrirà ai vincitori del Destination Contest la possibilità di vivere un viaggio esclusivo nella splendida terra austriaca. Con oltre 18 milioni di appassionati del Made in Italy raggiunti nella scorsa edizione, gli Italy Ambassador Awards si confermano come un appuntamento imperdibile per tutti coloro che credono nel potere della comunicazione digitale per valorizzare e promuovere l’Italia nel mondo.

Dopo l’evento di premiazione, i partecipanti si sono trasferiti nella suggestiva Limonaia nel giardino di Palazzo Corsini, dove ha avuto luogo la tradizionale cena di gala che si è chiusa con festeggiamenti e cocktail offerti dall’Ente del Turismo della Spagna. Un’atmosfera incantevole, arricchita dalla musica dal vivo e da momenti di intrattenimento che hanno reso la serata ancora più speciale, regalando agli ospiti un’esperienza unica.

Durante la cena sono proseguiti i momenti di premiazione con il Contest Toscana. A seguire, il Premio per il Miglior Contenuto per il Progetto Bus Aromi d’Italia.

Un momento particolarmente significativo della serata è stato l’intervento del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha sottolineato l’importanza di valorizzare il territorio per stimolare il turismo. Giani ha evidenziato come il lavoro dei content creator sia essenziale per promuovere e far conoscere a livello globale le straordinarie bellezze del nostro Paese e della Toscana. In questa prospettiva, ha ribadito, l’impegno degli influencer rappresenta un contributo fondamentale per consolidare il legame con i visitatori e attrarre nuovi flussi turistici. Per questo motivo, progetti come gli Italy Ambassador Awards non solo sono ben accolti ma rivestono un ruolo importante nello sviluppo del settore turistico.

A presiedere la giuria Francesco Tapinassi, Direttore di Toscana Promozione Turistica, che ha supportato il comitato composto da esperti e personalità di spicco del settore che hanno selezionato con cura i vincitori delle varie categorie.

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FIERA NAZIONALE DEL PANETTONE E DEL PANDORO  2024

ROMA – SABATO 7 E DOMENICA 8 DICEMBRE 2024 – HOTEL CRISTOFORO COLOMBO

AL VIA IL CONTEST “IL PANETTONE DEL GIUBILEO 2025”

Grande attesa per la XVII edizione della Fiera Nazionale del Panettone e del Pandoro di Roma, in programma sabato 7 e domenica 8 dicembre 2024 negli spazi dell’Hotel Cristoforo Colombo (via Cristoforo Colombo, 710 – zona EUR).

Anche quest’anno, durante la kermesse, sarà previsto lo storico Contest “Ambasciatore del Panettone”, il primo contest italiano a giuria popolare con il tradizionale premio al miglior packaging e con votazioni direttamente dallo smartphone inquadrando il QRCode. Novità assoluta, invece, è il nuovo contest creato ad hoc, “Il Panettone del Giubileo 2025”, in occasione dell’avvio dell’Anno Santo, dedicato al panettone tradizionale.

Inoltre durante la kermesse il patron Emanuele Giordano, fondatore della Gold Event Organization che organizza l’evento, ufficializzerà il lancio del progetto di internazionalizzazione verso la Cina attraverso la partnership instaurata con la ITM Ltd., realtà consolidata nella commercializzazione di prodotti agroalimentari nel mercato cinese. I panettoni di alcuni produttori selezionati avranno il privilegio di arrivare nel mercato cinese per fare da apripista ad un progetto molto più ampio che pone tutta la struttura come punto di riferimento per un mercato strategico come quello cinese.

L’evento conclusivo del 2024, dopo un’annata ricca d’incontri anche internazionali come la tavola rotonda di promozione del panettone organizzata a Bruxelles, conferma il primato assoluto dell’organizzazione: in diciassette anni di attività sono stati realizzati ben 33 eventi sulla promozione dei lievitati tra fiera, eventi di promozione estiva, anteprime della kermesse ed incontri internazionali senza contare le due edizioni di Milano del Premio del Museo Nazionale del Panettone, progetto ambizioso che pone l’organizzazione come unico interlocutore culturale italiano sul tema lievitati natalizi.

Storia, tradizioni, innovazione ed internazionalizzazione sono dunque i pilastri dell’evento più prestigioso in assoluto organizzato in Italia la cui organizzazione si pone, da oggi, come player culturale ed internazionale di riferimento.

Per ogni comunicazione ed informazioni in merito alla kermesse, si può inviare una e-mail a: stampa@panettonepandoro.com o si può contattare il recapito 347/1415224.

Maggiori informazioni ed il programma verranno rilasciati sul sito internet dedicato all’evento www.panettonepandoro.com dove potrete trovare tutte le informazioni e gli aggiornamenti in tempo reale.

UFFICIO STAMPA FIERA NAZIONALE DEL PANETTONE E DEL PANDORO

347.1415224 stampa@panettonepandoro.comwww.panettonepandoro.com

 

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