“Estendere l’applicazione del Piano Casa ai comuni privi di Piano Regolatore Generale. Questa è una battaglia che ho deciso da tempo di sostenere perché, molto spesso, è proprio la Regione Lazio, a causa dei templi biblici relativi all’approvazione dei piani regolatori generali inviati dai comuni, il principale nemico degli enti che vogliono dotarsi dello strumento urbanistico. Una presa di posizione condivisa, ora, anche dalcapo gruppo del PD in seno al consiglio regionale, Marco Vincenzi e dall’assessore regionale alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti, Michele Civita. I quali hanno deciso di recepire, in pieno, il mio emendamento relativo all’abrogazione del comma 2 dell’art. 2 della proposta di legge n. 76 relativa, appunto, al Piano Casa”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI a margine della seduta odierna del consiglio regionale del Lazio. “La Legge risulta essere di primaria importanza per garantire lo sviluppo economico e sociale del territorio e, dunque, per consentire, una buona ripresa di un comparto strategico come quello dell’edilizia, che ad oggi rappresenta circa 30% del PIL della nostra Regione. C’è da dire, però, che senza la modifica da me sollecitata, il provvedimento proposto dalla giunta Zingaretti poteva di certo causare numerosi problemi ai procedimenti avviati, pendenti e non definibili prima della nuova legge, con relativi danni economici per tutti coloro che hanno beneficiato delle opportunità del Piano Casa approvato nella scorsa legislatura. Molti Sindaci della Regione Lazio, tra cui alcuni della provincia di Frosinone, infatti, avevano manifestato la loro contrarietà a quella che giudicavano come: una forma discriminatoria in grado di penalizzare una larga fetta di popolazione regionale residente in aree sprovviste di strumenti di programmazione territoriale”. Ha concluso Abbruzzese.