lunedì 25 Novembre 2024,

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Regione Lazio. Lo stato di salute della sanità (2)

scritto da Redazione
Regione Lazio. Lo stato di salute della sanità (2)

SANITÀ. VIA LIBERA DALLE REGIONI A NOMINA MELAZZINI DG AIFA
Parere favorevole dalla conferenza delle
regioni alla nomina di Mario Melazzini come direttore generale
dell’Aifa. Il via libera approda nel pomeriggio in conferenza
Stato-Regioni.

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SANITA’: I MEDICI, POCHI E MALTRATTATI, SERVE ATTENZIONE IN LEGGE BILANCIO (2) =

“È una miscela – ha rilevato Troise – che appare
punitiva verso una categoria che sta affrontando una professione
sempre più pesante e pericolosa sul piano del contenzioso medico
legale. Chiediamo di cambiare la legge di bilancio: serve più
attenzione e rispetto per quello che facciamo, mettendo a disposizione
dei medici pubblici gli stessi benefici che si hanno nel privato”.

All’interno della legge di bilancio, ha precisato Massimo Cozza,
segretario di Cgil medici, “c’è un fondo generale per la Pa che è
vago. I fondi per i rinnovi contrattuali sono indistinti. Rischiamo
che rimanga ben poco. E tutto questo non è esente da rischi. Veniamo
da anni di tagli in sanità e di blocco del tour over. Se i medici non
vengono sostituiti, le liste d’attesa rischiano di aumentare sempre di
più”. La protesta coinvolge anche i veterinari, ha ricordato Pierluigi
Ugolini, segretario Fvm, che ha spiegato come sia importante che, al
di là della pressione per lo stanziamento delle risorse “i precari
della ricerca trovino un contratto stabile”.

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SANITA’: I MEDICI, POCHI E MALTRATTATI, SERVE ATTENZIONE IN LEGGE BILANCIO =

Pochi per garantire il servizio ai
cittadini, dopo anni di tagli e di blocco del turn over. E maltrattati
sul piano economico, con un rinnovo contrattuale su cui le certezze
sono ben poche. I medici del servizio sanitario pubblico, che
protestano oggi in piazza a Roma e con assemblee in tutta Italia,
chiedono più attenzione nella legge di Bilancio, per la quale
propongono emendamento i cui punti principali sono la
defiscalizzazione di produttività, salario accessorio, welfare
aziendale.

Il malessere dei camici bianchi, hanno spiegato oggi i leader
dell’Intersindacale medica in una conferenza stampa, è forte e
potrebbe sfociare in uno sciopero, già fissato per il 28 novembre,
senza risposte entro il 24 novembre, giorno della presentazione degli
emendamenti alla legge di Stabilità. Un piccolo spiraglio, ha
ricordato il presidente della Cimo, Riccardo Cassi, è arrivato dal
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ieri incontrando i
sindacati si è impegnata a fare in modo che nel maxi emendamento,
possano essere accolte le proposte dei medici.

“La legge di bilancio – ha detto Costantino Troise, segretario
nazionale Anaao – si è dimenticata di medici, veterinari e dirigenti
sanitari. Ovvero di chi, in questi anni di crisi economica, ha
garantito, anche in carenza di risorse economiche, che il Servizio
sanitario nazionale continuasse a tutelare la salute dei cittadini. I
finanziamenti sono incerti ed esigui, il depauperamento delle risorse
accessorie ha continuato indisturbato. Sono incerti i numeri anche per
il finanziamento di nuova occupazione, per permetterci di rispettare
gli orari europei e di stabilizzare i precari”.

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Referendum: Lupi, su sanita’ non ci sara’ corsa verso il basso

“La programmazione e l’organizzazione
dell’offerta sanitaria rimangono di competenza esclusiva delle
Regioni. Non ci deve essere alcuna preoccupazione in merito da
parte dei cittadini: sulla sanita’ non ci sara’ standardizzazione
verso il basso”. E’ quanto ha dichiarato il presidente dei
deputati di Area popolare, Maurizio Lupi, intervenendo questa
mattina a Radio Anch’io. “Sappiamo quante Regioni sono state
commissariate dallo Stato proprio per inefficienza nella
gestione sanitaria? Sono state 12 su 20, questo rende l’idea di
quali siano le difficolta’ oggi a Costituzione vigente. Inoltre,
con questa riforma per la prima volta viene introdotto il
principio per cui se ci sono Regioni capaci di gestire le
risorse dei cittadini, che sono efficienti, e’ possibile – su
richiesta delle stesse Regioni – assegnare loro altre materie di
competenza oltre a quelle definite. Cosi’ come il principio di
sussidiarieta’, l’art. 118 – ha concluso Lupi -, non viene
minimamente toccato e tutti, Regioni, Comuni e Stato centrale,
devono continuare a ispirarsi a questo principio per servire e
valorizzare l’azione dei cittadini”.

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