La figuraccia “teutonica” fatta nei confronti della società del Savoia calcio 1908 non può e deve passare sotto silenzio.
Come molti sapranno domenica il Terracina calcio ha giocato contro la titolata formazione campana del Savoia, e per la prima volta in questo campionato di Serie D ha vinto l’incontro casalingo.
Dopo una partita combattutissima, giocata sotto una pioggia battente, al ritorno negli spogliatoi tutti i ragazzi, del Savoia e del Terracina, al di là del risultato sportivo conseguito, avrebbero meritato una salutare doccia calda.
Ed invece, per l’ennesima volta, la caldaia in funzione da qualche decennio al campo Colavolpe è andati in tilt, non permettendo a tutti gli atleti di potersi “lavare” con l’acqua calda.
Una situazione che non ha scusanti, perché la storia della caldaia del Colavolpe che funziona a “singhiozzo” è una vicenda datata e che in breve raccontiamo, a partire dal giorno 4 di dicembre scorso, quando la segreteria della società biancoceleste si periziava di informare, via Pec, il Comune di Terracina, proprietario della struttura sportiva, che detta caldaia era in blocco e non erogava più acqua calda.
Il 5 dicembre giunge al Colpevole un tecnico incaricato dal Comune che rimette in attività la caldaia.
Il 6 dicembre, in mattinata, la segreteria del Terracina calcio si accorge che la caldaia è di nuovo in blocco e rimanda una Pec urgente agli uffici comunali preposti.
Il giorno 7 dicembre ritorna il tecnico che fa ripartire la caldaia.
Tutto bene, quindi?
Ma neanche per sogno, il bello sta per arrivare!
Domenica 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, al Colavolpe c’è una partita ufficiale di cartello contro il titolato Savoia calcio 1908.
Sotto una pioggia battente per tutti i 96 muniti di gioco, perché tanto è durata la partita, i giocatori in campo non si risparmiano e al ritorno negli spogliatoi, sicuri di potersi fare una salutare doccia calda, trovano la sgradita sorpresa: la vetusta caldaia è di nuovo in blocco.
La dirigenza ospite non crede a quanto accade e pensa addirittura ad una “manovra” di ulteriore penalizzazione, oltre a quella di aver lasciato a Terracina i tre punti in palio.
Un dirigente “bianco-scudato” si porta negli spogliatoi del Terracina per vedere se i giocatori locali l’acqua calda l’hanno a disposizione.
Ma il black out è totale, non solo per l’erogazione dell’acqua calda, ma anche dell’impianto elettrico, che di li a pochi minuti sopraggiungerà, procurando ulteriore caos nell’area antistante gli spogliatoi dei giocatori e davanti a quelli della terna arbitrale.
La domanda oggi sorgerebbe quasi spontanea: ma la caldaia nel frattempo è stata riparata?
Ma neanche per sogno!
Ad oggi, mentre scriviamo, alle ore 11 circa, la segreteria del Terracina calcio ha inviato l’ennesima Pec al Comune per renderlo edotto che la caldaia è di nuovo in tilt e che oggi la squadra dovrà sostenere l’allenamento … senza docce con l’acqua calda!
Ma vi pare normale tutto ciò?
e.
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