La decisione del tribunale della libertà è avvenuta ieri.IL ragazzo avrebbe dovuto scontare una condanna definitiva di 7 anni e mezzo.
L’omicidio si consumò sulla spiaggia di latina lido,in una fredda giornata del 21 dicembre del 2012.
I due si incontrarono per un chiarimento, ma la discussione degenerò, quando il padre Gennaro offese, più volte, la madre,dalla quale l’uomo si era separato. A quel punto il giovane afferrò una tavola e colpì, ripetutamente, alla testa il padre che morì, poche ore dopo l’intervento chirurgico, eseguito all’ospedale di latina.IL giovane, tornato a casa,aveva raccontato tutta alla madre,la quale lo convinse a costituirsi. Fu arrestato per omicidio volontario.
In primo grado,Cristian,difeso dagli avvocati Angelo e Oreste Palmieri,era stato condannato, dai giudici del tribunale di Latina, a 14 anni di reclusione.In appello la pena fu ridotta ad 8 anni, perché gli fu riconosciuta l’attenuante della provocazione.
La suprema corte di Cassazione ridusse,in maniera definitiva, a sette anni e mezzo la condanna
Ieri sera il ritorno a casa,a Cisterna,dopo sei anni e mezzo.
L’abbraccio con la madre, con gli amici,con i compagni di università.
Cristian è stato affidato ai servizi sociali e dovrà svolgere un lavoro e rispettare ancora degli orari, ma è rientrato tra le sue mura domestiche, un anno e mezzo prima della fine della pena e potrà ricominciare una vita normale,non più dietro le sbarre.Sei anni e mezzo di riflessioni, di rimorsi , di studi,di letture,di ripensamenti, per un giovane che ha voluto,con un gesto inconsulto,che provocò la morte del padre, difendere l’onore e l’amore verso la madre.