La festa ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano, fissato in otto ore (in Italia con il RDL n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867[1] nell’Illinois. La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.
La sua origine risale ad una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882 dai Knights of Labor (Ordine dei Cavalieri del Lavoro), un’associazione fondata nel 1869. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all’Internazionale dei lavoratori – vicine ai movimenti socialisti ed anarchici – suggerirono come data della festività il primo maggio.
In Italia i sindacati scelgono una città per fare il tradizionale comizio,dove parlano i segretari confederali. Anche a Latina in piazza del Popolo si svolgeva il comizio, da parte dei sindacalisti. Ma questo ormai è solo un pallido ricordo.
Oggi di lavoro si muore ancora e le morti bianche sono aumentate in questa prima parte dell’anno.
A Roma il concertone ha come tema dominante la sicurezza sul lavoro,ed è giusto così, visto gli ultimi drammatici incidenti.
Anche a Latina suoneranno band note e gli emergenti.Il costo, per l’amministrazione del capoluogo pontino, è di 20.000 euro.
E’ giusto spendere questo denaro per un concerto? Forse sarebbe stato meglio destinare questa somma alle politiche sociali, visto che i disoccupati sono aumentati e che la povertà è più diffusa.
Ma ormai la decisione,con bando pubblico,è stata presa e così stasera spazio alla musica,ai cantanti ,alle band.
Per il resto c’è tempo.
Mauro Maulucci