Fortunatamente non sono più da tempo un “cliente” fisso della strada regionale 148 Pontina.
La percorro di tanto in tanto, però, per viaggi di natura sanitaria, perché chiamato a risolvere qualche problema di carattere burocratico, e nei rari momenti di ludico svago.
Nelle occasioni elencate, ma anche in un qualsiasi giorno dell’anno, sulla famigerata 148 Pontina la festa dell’incazzatura ha il suo calendario di rigore: vuoi perche ti si sfonda l’auto a causa delle buche sulla carreggiata, vuoi perché c’è l’ennesimo, doppio a volte triplo incidente stradale, o perché qualche burlone del villaggio Alpitour ti prende di mira a sassate.
Vuoi, anche come questa mattina, perché qualcuno ha deciso bene di impegnare operai – eroi nello sfalcio dell’erba con 40 gradi all’ombra e la conseguente fila di auto lunga chilometri.
Non si discute l’operazione sfalcio, che è meritoria e istituzionale, ma non comprendiamo i motivi per i quali non è possibile organizzarla in orario notturno.
Dico, forse mi sbaglio, perché c’è un lievitare dei costi per le amministrazioni pubbliche?
Forse perché all’orizzonte s’intravede lo sbarramento di qualche sindacato della categoria “sfalciatori”?
Forse per l’insormontabile niet di qualche politico che ha a cuore il sonno che verrebbe meno agli operai impegnati nel meritorio lavoro?
Premetto, infine, che non sono un sostenitore di chi vorrebbe veder realizzata l’autostrada Roma – Latina, ma sono un semplice iscritto alla scuola di pensiero di chi vorrebbe l’ottimizzazione dell’esistente.
L’andazzo patito questa mattina, però, ratifica ancora una volta che al comando delle sorti della 148 Pontina vi è un manipolo di Capre.
Eccheccazzo, metteteci impegno!
Basta giocare sulla pelle dei cittadini.
MCT