In presentazione della partita avevamo sottolineato la pericolosità della Gelbison, squadra organizzata per primeggiare in campionato.
Certo, per il Terracina non si poteva pretendere l’ennesimo miracolo nel risultato che poi non si è determinato al termine dei 94’ di gioco.
Si poteva fare di più?
Si poteva fare meglio?
Di certo è stata una partita combattuta dai tigrotti, almeno nella seconda parte di gioco, quando la squadra ha tentato di portare il baricentro al di sopra della linea mediana del campo.
Ma il “disastro” è stato evidentemente tutto compresso nei primi 28’ di gioco, quando la formazione di Giampà stringeva d’assedio la porta di Uva (ottima comunque la sua partita) realizzando con il suo uomo gol, Dambros, due reti di ottima fattura, rispettivamente al 17’ e 28’.
La squadra di Palo soffriva l’azione decisa dei locali, ma dopo il secondo gol pareva scuotersi dall’apatia che l’aveva tenuta bloccata, con una reazione di Pecchia ed Elia che faceva ben sperare.
Nel ritorno in campo per il secondo tempo i primi cambi del Terracina: Accetto per Saday e Ronci al posto di Elia, poi Mauti per Aquino.
Al 23’ annotiamo un calcio di punizione di Ronci dal limite dell’area di rigore: il pallone bucava la nutrita difesa posta dalla Gelbison e il portiere si salvava con fortuna.
I biancocelesti, pur con il freno a mano tirato dalla Gelbison, non riuscivano a dare continuità all’azione d’attacco, anche per l’evanescenza del reparto avanzato.
Al 29’ grande azione d’attacco sulla fascia destra della squadra locale, con Coscia, che si portava fin dentro l’area di rigore del Terracina scagliando un forte tiro che Uva riusciva a parare.
Al 32’, contropiede velocissimo invece del Terracina con tiro di Pecchia appena fuori l’area di rigore, la sfera batteva su un difensore e l’azione d’attacco sfumava.
I quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara non producevano variazioni di sorta sia per la Gelbison sia per il Terracina, con il risultato che rimaneva bloccato sul 2 a 0 in favore della formazione di Giampà, che continua il suo felice cammino in campionato facendo, al momento, da damigella d’onore alla capolista Cassino, che anche oggi ha fatto bottino pieno.
Per il Terracina quale considerazione trarre dall’esibizione odierna: al di là del negativo risultato, dell’organico che deve quanto prima adeguarsi alla categoria, ancora una volta il gioco di mister Palo è apparso rinunciatario e attendista per buona parte della gara.
Certo, oggi di fronte aveva una formazione in buona salute davanti ad un pubblico numeroso e vociante, con il Vescovo e il Sindaco suoi tifosi d’eccezione, ma il Terracina se vuole salvare la categoria deve osare di più.
Sul 2 a 0 abbiamo visto giocatori d’attacco che non hanno toccato un pallone uno, mentre in panchina c’erano giovani vogliosi di mettersi in mostra e pronti a subentrare
Mister Palo, perchè temporeggiare?
Mister Palo, perchè attende sempre che la sorte possa girare favorevolmente, senza sollecitarla oltre misura?
Cosa c’era da difendere sul 2 a 0 negli ultimo 25’ di gioco?
Ecco, anche su questi interrogativi, il mister e la società dovranno confrontarsi in settimana.
e.
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