Telecom Italia S.p.A. aveva effettuato per errore il distacco di un’utenza commerciale: oggi il Giudice di Pace ha condannato il Gestore a risarcire i danni subiti dall’utente per il gravissimo disservizio.
La vicenda ha come protagonista una nota società locale che improvvisamente era stata privata, arbitrariamente, della linea telefonica con gravi conseguenti disagi per l’attività. La linea telefonica era stata dismessa per errore da Telecom e, nonostante un tempestivo reclamo, l’utente era rimasto addirittura per ben 18 giorni isolato dal mondo esterno senza poter usufruire della linea telefonica, vitale per i rapporti commerciali. Pertanto, la malcapitata società si era rivolta a Confconsumatori Latina per ottenere giustizia.
Con la sentenza n. 3719/13 il Giudice di Pace di Gaeta, Pompeo Rivieccio, ha aspramente commentato l’operato del gestore definendolo “anomalo” e ha condannato Telecom Italia a risarcire non solo il danno patrimoniale subito, 3.000 €, ma anche il danno esistenziale, quantificato in 600 €, oltre a riconoscere gli indennizzi previsti dalla Carta dei Servizi per circa 800 €, e il rimborso delle spese legali. La novità della sentenza si fonda proprio sul riconoscimento del danno esistenziale subito dal legale rappresentante della società in quanto il giudice afferma: «La società attrice agisce attraverso i suoi rappresentanti le cui condizioni di salute si riflettono direttamente sulla conduzione della società». Infatti, l’evento interruttivo dell’utenza «Certamente ha reso alquanto precario lo svolgimento delle abituali attività riducendo anche la normale gratificazione personale».
«Questa sentenza -precisa l’avvocato di Confconsumatori Latina Barbara Romano– è importante perché riconosce non solo il danno patrimoniale, ma finalmente anche il danno esistenziale subito da chi suo malgrado si trova a combattere contro lo strapotere di un gigante identificato questa volta con la Telecom Italia S.p.A». «Invitiamo – chiude la Romano –tutti coloro che abbiano avuto episodi simili a contattare gli sportelli di Confconsumatori al fine di far valere i propri diritti per non subire ancora in silenzio soprusi da parte dei grandi Gestori».
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