(LZ) MAFIA CAPITALE. CODACONS: TRIBUNALE ROMA UCCIDE DIRITTI CITTADINI
La X sezione penale del Tribunale di Roma ha disposto la riunione dei tre filoni del processo di Mafia Capitale, quello relativo agli arresti del dicembre 2014, quello relativo agli arresti del giugno 2015 (per entrambi era stato disposto il giudizio immediato) e quello relativo alla posizione dell’ex ad di Ama, Giovanni Fiscon, che inizialmente aveva chiesto di potere aderire al rito abbreviato (condizionato all’audizione di alcuni testimoni) e poi, successivamente al respingimento della richiesta, è rientrato nel rito immediato. Il presidente, Rosanna Ianniello, nel leggere l’ordinanza ha chiarito, tra le altre cose, che la “trattazione congiunta è l’unica idonea a consentire un approfondito e completo accertamento dei fatti contestati“, oltre a garantire “il principio della ragionevole durata del processo“.
Lo stesso Tribunale, stracciando l’art 111 della Costituzione, ha addirittura zittito i cittadini che invece avevano e hanno diritto in quanto tali (‘tutti hanno diritto di agire in giudizio’, recita il lapidario art. 24 della Costituzione) di rivendicare i danni subiti dalla spazzatura sparsa sulle strade. I coraggiosi grillini erano al processo innanzitutto come cittadini, prima che come politici fortemente impegnati contro la corruzione, ma assurdamente solo se il Movimento 5 Stelle si fosse chiamato ‘5 stelle contro la mafia’ questo strano Tribunale li avrebbe ammessi come parti civili. Ma il fatto più grave è stato leggere nella sciagurata ordinanza che per il Tribunale di Roma il singolo cittadino (5stelle o altro non conta) deve accontentarsi di chiedere i danni solo per il tramite di Comune, Regione e Stato (tutti ammessi come parti civili). Ossia devono delegare la loro richiesta di giustizia proprio a chi la mafia l’ha cresciuta in seno, l’ha fatta prosperare e vivere libera e serena. Peccato solo che il Tribunale abbia dimenticato che la bolletta dei rifiuti dell’utente non la pagano Comune, Regione e Stato… la paga il cittadino di tasca propria. Questa ordinanza rappresenta una grave sconfitta dei diritti dei cittadini”, conclude il Codacons.
(LZ) MAFIA CAPITALE. CODACONS: TRIBUNALE ROMA UCCIDE DIRITTI CITTADINI
“Per il Tribunale di Roma la mafia danneggia solo lo Stato, il Comune e la Regione, cioè proprio quelli che la mafia producono, la corruzione praticano, e che non danno ormai quasi più nulla ai cittadini. Lo denuncia il Codacons, commentando l’ordinanza che esclude i cittadini dal processo su ‘Mafia Capitale‘. Il Tribunale ha escluso dal processo non solo le associazioni rappresentative dei cittadini ma, soprattutto, i cittadini stessi, privandoli del diritto di rivendicare gli enormi danni subiti dalla corruzione e degli imbrogli organizzati a Roma in un’associazione a delinquere da decine di pubblici funzionari, dalla maggioranza del Consiglio comunale e da decine e decine di squallidi faccendieri alla ricerca di soldi facili. Il Tribunale in sostanza ha ritenuto che la mafia danneggia solo le associazioni che ‘nel nome’ la combattono, ossia che possono vantare nel proprio nome le parole ‘contro la mafia’, come se combattere la mafia non passi attraverso le centinaia di mozioni e proposte di legge dei parlamentari non corrotti o i 1000 ricorsi al Tar fatti dal Codacons per annullare gli appalti mafiosi“. Così in un comunicato il Codacons.