domenica 24 Novembre 2024,

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Notizie dal Consiglio regionale del Lazio

scritto da Redazione
Notizie dal Consiglio regionale del Lazio

Il Consiglio approva la legge sull’informazione e la comunicazione

La seduta del Consiglio regionale del Lazio, oggi presieduto dal presidente Daniele Leodori e dal vicepresidente Francesco Storace, ha approvato a maggioranza (34 voti a favore, 6 contrari), con alcuni emendamenti, la proposta di legge regionale n. 210 “Disposizioni di riordino in materia di informazione e comunicazione” del 30 settembre 2014 d’iniziativa dei consiglieri Giuseppe Emanuele Cangemi (Cuoritaliani), Marta Bonafoni (Si-Sel), Giuseppe Simeone (Pdl-FI), Gino De Paolis (Si-Sel), Massimiliano Valeriani (Pd), Baldassarre Favara (Pd), Marino Fardelli (LB-OL), Daniela Bianchi (Si-Sel) e Piero Petrassi (CD). Per la Giunta è intervenuta l’assessore alle Politiche del bilancio, Patrimonio e Demanio, Alessandra Sartore.

Lo stanziamento è di 1,95 milioni di euro per il triennio 2016-2018 per il “Fondo per il sostegno del pluralismo dell’informazione e della comunicazione istituzionale” (750 mila euro per la parte corrente e 1,2 milioni di euro in conto capitale).

La legge prevede interventi a favore dell’editoria, delle emittenti radiotelevisive e delle testate on line locali, della distribuzione locale e dei punti vendita della stampa quotidiana e periodica e del sistema integrato delle comunicazioni di pubblica utilità. Con questa legge la Regione promuove inoltre studi e ricerche, corsi di formazione e riqualificazione professionale rivolti ai giornalisti e operatori del settore, nonché progetti di mediattivismo e produzione indipendente di informazione nelle scuole con l’obiettivo di formare cittadini impegnati a sperimentare attivamente e collettivamente forme di autogestione della comunicazione.

Un intero Capo detta la nuova disciplina del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), organo funzionale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e organo di consulenza, gestione e controllo della Regione in materia al quale la legge attribuisce 250 mila euro. Un altro Capo tratta i compiti della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in ambito regionale e quelli della commissione regionale di vigilanza sul pluralismo dell’informazione che svolge funzioni di monitoraggio dell’informazione resa dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo regionale e vigila sulla corretta applicazione delle disposizioni in materia di accesso alla programmazione.

Viene infine disciplinata l’informazione e la comunicazione istituzionale. L’emendamento a firma Bonafoni, Daniele Fichera (Psi per Zingaretti), Piero Petrassi (Cd), Favara, che disponeva l’applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico ai giornalisti dell’ufficio stampa del Consiglio e della Giunta regionali è stato ritirato a causa delle “perplessità” espresse dall’ufficio legislativo del Consiglio “in ordine alla legittimità costituzionale delle disposizioni contenute”. Su questo emendamento si è acceso il dibattito nel corso del quale alcuni consiglieri (Antonello Aurigemma capogruppo Pdl-FI), Cangemi, Devid Porrello, capogruppo M5s) hanno evidenziato disparità di trattamento tra giornalisti che svolgono le stesse mansioni negli uffici stampa di Giunta e Consiglio e come il problema del Cnlg andava risolto in Aula oggi.

Invece, con un ordine del giorno presentato dagli stessi firmatari dell’emendamento ritirato, il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta e l’assessore competente a valutare “nella prima sessione utile di discussione del bilancio regionale, la possibilità di applicazione del Cnlg al personale iscritto all’Albo nazionale dei giornalisti che svolge attività di informazione presso gli uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionali”. L’ordine impegna altresì la Giunta affinché la valutazione dei profili professionali di questi addetti stampa sia regolata tramite contrattazione con l’intervento dei rappresentanti sindacali dei giornalisti.

“Due le novità intervenute nel frattempo a livello nazionale e internazionale”, ha dichiarato Bonafoni ricordando che questa legge regionale, “alla quale abbiamo lavorato alacremente in commissione per tanti mesi”, torna ad essere innovata dopo 18 anni. “Ieri la Camera ha approvato una “riformona” (il ddl sull’editoria, ndr) che ci fa dire che c’è una sincronia nell’approccio in questo settore. L’altra arriva dal Centro studi del Parlamento europeo che pone una retta fra la debolezza del sistema e la debolezza del pluralismo. “Proviamo a dare con dei contributi non a pioggia, ma prevedendo dei requisiti precisi. C’è moltissima formazione, dignità del lavoro, lotta alla disoccupazione”.

“Termina un lunghissimo lavoro che è iniziato quasi con i primi giorni della nostra legislatura, per andare a colmare un vuoto legislativo di quasi venti anni”, ha ricordato Cangemi, presidente della commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione che ha portato la pl in Aula. “Un lavoro difficile perché la commissione è composta in maniera trasversale, l’unica guidata da un’esponente della minoranza. In dieci audizioni e sedute, oltre cento operatori, addetti del settore, sindacati si sono alternati in commissione. Credo che mai si sia fatto in commissione un lavoro di questo tipo”.

“Il lavoro che ha accompagnato questa pl è stato impegnativo per davvero”, ha ribadito Valeriani. “Voglio testimoniare quanto è stato puntuale il lavoro di ascolto per una legge attesa da tantissimi anni, dal 1998, che arriva a compimento. Era perfettibile, migliorabile? Forse sì. Però c’è stata tanta buona volontà. Ci sono un bel po’ di soldi a disposizione di un comparto in difficoltà; spero che questa legge possa essere un punto di riferimento importante per gli operatori del territorio”.

“Era un’occasione importante, si poteva avere più coraggio”, il commento di Davide Barillari (M5s) che ha presentato numerosi emendamenti, alcuni accolti, la maggior parte respinti. “Non c’è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell’informazione”, ha detto citando un messaggio del Presidente Ciampi alle Camere. “Noi non abbiamo dato nessuna risposta. Non c’è stato nessun dialogo in quest’Aula nelle tre sedute fatte. Una legge che parla di pluralismo non è stata pluralista in Aula. I 2 milioni? Sono anche troppi. I beneficiari come le start-up vanno benissimo, ma diamo spazio anche a studiosi ed esperti, ad agenzie di stampa”.

Simeone ha ringraziato per il “lavoro straordinario che il presidente Cangemi ha fatto per portare all’approvazione di questa pl. Ha cercato da subito il contatto con la maggioranza, come è giusto. C’è stata una bella condivisione, una sfida che può essere fatta anche per le altre pl”, ha augurato ricordando che la legge contiene “qualcosa che questo Consiglio aspettava da anni. Intanto c’è anche una base di partenza, una disponibilità finanziaria che non c’era”.

Dopo l’approvazione della legge sulla comunicazione è stata discussa e approvata una mozione a firma Fichera e altri che, in vista dell’approvazione del decreto del sistema delle Camere di commercio, impegna il presidente Zingaretti e la Giunta regionale ad attivarsi presso la Conferenza unificata e il Parlamento, affinché siano rispettate alcune raccomandazioni specificate nella mozione stessa e garantito il coinvolgimento delle regioni nel processo di riordino.
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  Illustrata in commissione proposta di legge su diritto allo studio

Presentata, incommissione Istruzione e diritto allo studio presieduta da Cristian Carrara, la proposta di legge “Norme per il riconoscimento, la promozione e il sostengo dei diritti alla conoscenza e allo studio nella Regione Lazio”, di iniziativa della Giunta regionale. Dopo l’illustrazione da parte dell’assessore alla Formazione, ricerca, scuola e università Massimiliano Smeriglio si è aperta la discussione generale, che proseguirà nella prossima seduta. Annunciato dal presidente Carrara un ciclo di audizioni con tutti i soggetti interessati.

Questi, in sintesi, gli elementi centrali del testo illustrati da Smeriglio:

  • “si passa da un impianto del diritto allo studio basato sui bisogni primari (mense, posti letto, ecc.) a un sistema più ampio che comprende attività di informazione, orientamento formativo e inserimento nel mondo del lavoro”;
  • si procede al riordino di Laziodisu e alla sua trasformazione nell’Ente regionale per il diritto alla conoscenza e allo studio – Di.Co., “secondo logiche di risparmio, efficienza, partecipazione e integrazione”. La nuova governance dovrebbe produrre un risparmio annuo di circa 500 mila euro;
  • “gli studenti escono dalla composizione dell’organismo ma, partecipando alla Consulta regionale per i diritti alla conoscenza e allo studio, vengono coinvolti sul monitoraggio dell’efficacia delle politiche dell’ente e di programmazione”;
  • oltre ai servizi “classici” erogati con bando (borse di studio, posti alloggio, contributi finanziari alla residenzialità e per la mobilità, servizi di ristorazione), sono previsti anche agevolazioni per programmi di mobilità, supporto ad attività culturali e sportive e a servizi didattico-formativi, servizi per le locazioni, servizi di facilitazione per studenti laziali che intendono svolgere formazione all’estero e di accoglienza a studenti stranieri, agevolazioni per servizi di trasporto pubblico.

Diverse le questioni sollevate dal consigliere Pietro Sbardella (Misto): attuale commissariamento di Laziodisu, capacità di dare risposta alla richiesta di servizi primari, attrazione dei talenti, mobilità. Sbardella si è detto contrario, in particolare, all’esclusione degli studenti dalla governance dell’ente. Anche la consigliera Gaia Pernarella (M5S) ha sottolineato che è importante che gli studenti abbiano un ruolo negli organi in cui si prendono le decisioni. Per Pernarella questa è una proposta di legge necessaria, ma la discussione deve partire da “una fotografia della condizione attuale del diritto allo studio nella regione Lazio”. Secondo la vicepresidente della commissione Olimpia Tarzia (Lista Storace) “l’impianto c’è ma alcuni aspetti devono essere approfonditi, a partire dalla terminologia usata”. Tarzia ha inoltre criticato il procedimento che ha portato in discussione la proposta di legge, mentre il consigliere Antonello Aurigemma (FI) ha chiesto un cronoprogramma dell’iter dei lavori. Il presidente Carrara ha assicurato che saranno garantiti i “giusti tempi di discussione” e il consigliere Eugenio Patané (Pd) ha ricordato che nel 2014 la commissione ha espresso parere favorevole sulle linee guida in merito alla trasformazione di Laziodisu, dopo una serie di audizioni.

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“Sessione europea” del Lazio, Commissione approva atto di indirizzo

06/10/16 – Approvato oggi con 4 voti a favore e 3 astenuti, in commissione Affari comunitari e internazionali del Consiglio regionale, presieduta da Piero Petrassi, l’atto di indirizzo alla Giunta regionale in materia di politiche e programmazione europea. Tale atto, approvato sulla base della proposta presentata ai consiglieri che con le loro osservazioni in corso di seduta ne hanno messo a fuoco meglio alcuni punti, consegue all’illustrazione, avvenuta nella seduta del 5 luglio scorso, della relazione informativa della Giunta al Consiglio regionale per l’anno 2015, relativa alla partecipazione della Regione alle politiche dell’Unione europea e prevista dall’articolo 11 della legge regionale 9 febbraio 2015, n. 1, chiudendo così la fase della cosiddetta “sessione europea”.

Con l’atto approvato oggi, la Commissione evidenzia l’importanza della relazione annuale e di monitorare l’iter delle proposte di atti legislativi europei ritenuti dalla Commissione di interesse prioritario per la Regione. In esso, si invita la Giunta a effettuare la ricognizione dello stato di conformità al diritto europeo dell’ordinamento regionale e a informare il Consiglio sulle risultanze della relazione inerente tale conformità. Inoltre, si invita la Giunta a informare il Consiglio sulle procedure di infrazione e sui casi di Eu pilot riguardanti la regione Lazio e a monitorare il recepimento statale della legislazione europea divenuta applicabile. In particolare su questo si sono soffermati i commissari di opposizione Silvana Denicolò, Gaia Pernarella (M5s) e Luca Malcotti (Cuoritaliani), che hanno chiesto una migliore precisazione dei chiarimenti da richiedere alla Giunta specie sullo stato delle procedure di infrazione e dei pagamenti in atto in conseguenza di quelle.

La Commissione ha invitato poi la Giunta a proseguire l’attuazione delle misure previste dai programmi operativi regionali a valersi sulla programmazione 2014-20 dei fondi strutturali di investimento europei e ha richiesto alla Giunta una costante informazione su questi programmi. Su quest’ultimo punto, Riccardo Valentini del Pd ha chiesto una precisazione della periodicità di questi oneri informativi. Ancora, la Commissione ha evidenziato la necessità di rafforzare gli strumenti per superare la difficoltà di accesso ai finanziamenti gestiti dalla Commissione europea da parte di enti locali, imprese e associazioni ed ha invitato la Giunta a garantire la partecipazione del Consiglio alle attività inerenti i fondi strutturali, attraverso la piena operatività della Cabina di regia.

Infine, l’atto invita la Giunta a partecipare insieme al Consiglio alla consultazione avviata dalla Commissione europea su un pilastro europeo dei diritti sociali, propone di integrare le politiche regionali con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea in una serie di iniziative non legislative e ribadisce la necessità di definire modalità di lavoro fra le istituzioni coinvolte nella formazione e nell’attuazione della normativa europea tali da consentire una maggiore cooperazione tra Giunta e Consiglio, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro.

Presenti alla seduta, in apertura della quale era stato approvato il verbale della seduta precedente, anche i consiglieri Gian Paolo Manzella (Pd) e Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti).
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Terremoto, trasporti gratis per i cittadini delle zone colpite

La commissione Mobilità del Consiglio regionale, presieduta da Enrico Panunzi, ha dato parere favorevole all’unanimità alla delibera di Giunta che garantisce trasporti pubblici gratuiti a tutti i residenti nei Comuni di Accumoli, Amatrice e Cittareale. L’esenzione, garantita nelle zone colpite dal recente terremoto, non prevede requisiti legati al reddito e vale per tutti gli abbonamenti richiesti fino al 31 dicembre 2016.

“Stiamo lavorando insieme a Marche e Abruzzo – ha aggiunto l’assessore Michele Civita – per permettere ai cittadini della zona di usare anche i mezzi pubblici di queste regioni, visto che molti di loro lavorano o studiano lì. Ovviamente noi faremo lo stesso”.

Adesso il provvedimento torna in Giunta per l’approvazione definitiva.
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Spettacolo dal vivo, ok a modalità iscrizione albo festival folklore

La commissione Cultura e spettacolo, presieduta oggi dalla vicepresidente Daniela Bianchi, ha espresso parere favorevole a maggioranza e con osservazioni, sullo schema di delibera di Giunta che disciplina modalità e procedure per l’iscrizione all’albo regionale dei festival del folklore, nonché i criteri per la sua tenuta, revisione e aggiornamento. Astenuti il consigliere Pietro Sbardella (Misto) e i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella e Gianluca Perilli. Presente ai lavori l’assessore alla Cultura Lidia Ravera.

Secondo quanto prevede lo schema di delibera – che torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva – possono presentare richiesta di iscrizione all’albo i Comuni del Lazio che hanno promosso e organizzato nei loro territori festival di rappresentazione degli spettacoli di danza e musica popolare e folkloristica per almeno due anni nell’ultimo decennio. Si tratta, in particolare, di manifestazioni riconosciute di interesse regionale per storia, tradizione, valore artistico e culturale. L’albo ha durata triennale. L’iscrizione costituisce condizione per l’accesso ai contributi del fondo unico regionale per lo spettacolo dal vivo. Sarà poi la Giunta, con un atto successivo a individuare criteri e modalità per la concessione dei benefici agli organizzatori dei festival.

Numerose le osservazioni accolte dalla commissione nel corso della seduta. Con due di esse – una presentata dai consiglieri Eugenio Patané (Pd), Pietro Petrassi (Centro Democratico), Rosa Giancola (Pd), Gian Paolo Manzella (Pd) e Sbardella e una a firma dei consiglieri Pernarella e Perilli – si chiede di estendere la possibilità di presentare la domanda di iscrizione all’albo anche alle associazioni e agli enti “che alleghino relativo parere dell’amministrazione comunale di riferimento”.  Altre due si riferiscono, invece, alle procedure per richiedere l’iscrizione e suggeriscono, in particolare, che la domanda sia corredata “dall’atto autorizzativo comunale” anziché dalla “delibera di Giunta o di Consiglio comunale autorizzativa” (osservazione Petrassi) e che la relazione di accompagnamento contenga anche un riferimento all’impatto in termini turistici del festival e al coinvolgimento dei cittadini laziali residenti all’estero (osservazione Manzella).

Accolta pure un’osservazione del consigliere Giancarlo Righini (FdI), fatta propria oggi dal consigliere Sbardella, che si riferisce a uno dei tre macro-criteri in base ai quali sarà svolta la valutazione delle domande: “qualità e rilevanza culturale del festival” (fino a 50 punti su 100); “partecipazione e coinvolgimento del pubblico” (fino a 30 punti); “promozione del festival e impatto sul territorio” (fino a 20 punti). Nel dettaglio, l’osservazione invita la Giunta a rendere più oggettiva la valutazione del secondo parametro, quello della “partecipazione e coinvolgimento del pubblico”. Nel corso della seduta precede, infine, la commissione aveva accolto altre due osservazioni del consigliere Manzella, che suggerivano riformulazioni rispetto alle finalità dell’albo e alla definizione dei festival che possono richiedere l’iscrizione.
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Ricerca e innovazione, programma triennale in commissione

La commissione Agricoltura, artigianato, commercio, formazione professionale, innovazione, lavoro, piccola e media impresa, ricerca e sviluppo economico, presieduta da Daniele Fichera, ha chiuso oggi la prima fase di esame della proposta di deliberazione consiliare n. 67, relativa all’approvazione del programma strategico regionale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico 2016-2018. Il documento, previsto all’articolo 10 della legge regionale del 4 agosto 2008, n. 13, è stato illustrato ai consiglieri regionali da Massimiliano Smeriglio, vice presidente della Regione e assessore alla Formazione, ricerca, scuola, università e turismo. Il testo, modificato da dieci emendamenti approvati oggi in commissione, non è stato votato nella sua interezza, in quanto le norme prevedono prima un passaggio in commissione Bilancio e poi il parere complessivo della commissione presieduta da Fichera. Solo a quel punto la proposta di deliberazione consiliare verrà trasmessa all’Aula per l’esame definitivo.

Nella versione varata dalla Giunta e trasmessa ora alla commissione Bilancio, ammontano a 165,8 milioni di euro le risorse finanziarie regionali (68,5 milioni), statali (21 milioni) e comunitarie (76,3 milioni dal Por Fesr) destinate alla realizzazione degli obiettivi strategici inseriti nel programma triennale, che sono quattro, a loro volta declinati in 19 obiettivi specifici:

1) Investimenti per la ricerca pubblica e privata (54,4 milioni)
• Internazionalizzazione del sistema ricerca;
• Razionalizzazione del sistema della ricerca: identificazione poli di eccellenza, raccolta dati su best practice esistenti (inserito con emendamento del Movimento 5 stelle);
• Infrastrutture di ricerca;
• Valorizzazione del capitale umano altamente specializzato;
• Valorizzazione economica della conoscenza.

2) Sostegno all’innovazione, al trasferimento tecnologico e allo sviluppo di reti d’impresa 50,9 milioni).
• Valorizzazione dei risultati della ricerca;
• Condivisione delle conoscenze e trasferimento tecnologico (emendamento M5s);
• Impatto sul mercato (emendamento M5s);
• Competitività del sistema produttivo;
• Accesso alla dimensione globale;
• Uso efficiente delle risorse nel sistema industriale regionale.

3) Sostegno ai settori prioritari, Distretti tecnologici, Cluster e Smart Specialisation (59,5 milioni).
• Rafforzamento e sviluppo del Distratto tecnologico aerospaziale;
• Rafforzamento e sviluppo del Distretto tecnologico delle Bioscienze;
• Rafforzamento e sviluppo del Distretto tecnologico Culturale;
• Partecipazione ai Cluster nazionali;
• Interventi a favore della Smart Specialisation Strategy regionale.

4) Pianificazione strategica, monitoraggio, valutazione e comunicazione (1 milione).
• Supporto alla pianificazione strategica, rafforzamento dei sistemi di monitoraggio, di valutazione in itinere ed ex post delle politiche regionali;
• Utilizzo dell’indice TRL (Technological readness level, o livello di maturità tecnologica) articolato nelle sue 9 fasi (emendamento M5s);
• Comunicazione e divulgazione della ricerca e dell’innovazione regionale.

Sette sono le aree di specializzazione ricomprese nei settori prioritari di intervento: Aerospazio; Scienze della vita; Beni culturali e tecnologie della cultura; Industrie creative digitali; Agrifood; Green economy; Sicurezza.

Nella stessa seduta, la commissione ha dato parere favorevole a maggioranza allo schema di deliberazione di Giunta n. 167 (assegnato anche alla commissione Cultura), che modifica una precedente deliberazione di Giunta (n. 249 del 13 maggio 2014) riguardante le linee guida e i criteri operativi per la valutazione dei progetti di ricerca, sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico e il funzionamento del Nucleo di valutazione con i relativi criteri per l’individuazione dei revisori. Anche questo provvedimento è stato illustrato dal vicepresidente della Regione. Rinviato invece il parere sulla deliberazione di Giunta n. 174, concernente una variazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2016 del Consorzio di bonifica “Valle del Liri”.

Hanno partecipato alla seduta, oltre a Fichera e Smeriglio, i consiglieri: Riccardo Valentini, Mario Ciarla, Rosa Giancola, Rodolfo Lena, Eugenio Patanè (tutti del Pd), Daniela Bianchi (Si-Sel), Mario Abbruzzese (Pdl-FI), Silvia Blasi e Silvana Denicolò (entrambe del M5s).

 

 

 

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