lunedì 25 Novembre 2024,

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A proposito di fertility day

scritto da Redazione
A proposito di fertility day

CENTRO DONNA LILITH –  Fertility Day

 A distanza di anni – dichiara, il Centro Donna Lilith –  dopo decenni di battaglie, ci troviamo ancora una volta costrette a difendere il nostro diritto, il diritto delle donne all’autodeterminazione. Facciamo nostre le parole di Lea Melandri: “L’obbligo riproduttivo per le donne ha una storia secolare. È stato il loro destino. Di volta in volta qualcuno al potere si fa carico di ricordarglielo con le buone o le cattive maniere”

 È, per noi, particolarmente difficile e doloroso accettare un simile diktat perché imposto da una ministra, da una donna.

“La campagna di sensibilizzazione” del ministro Lorenzin costringe le donne a sentirsi colpevolizzate, violate in una sfera così intima e personale, noi del Centro Donna Lilith sentiamo il dovere morale ancor prima che politico di parlare, di mettere in guardia, da una pericolosa deriva le giovani generazioni: uomini e donne. Ancora una volta ricorriamo alle parole, per noi un manifesto, scritte da Lea Melandri all’indomani dell’annuncio del Fertility Day.

“Di quante “colpe” devono farsi “perdonare” le donne? Colpevoli se abortiscono (e non alimentano la loro stirpe), colpevoli se non sfruttano al massimo la loro Fertilità (vedi oggi il Piano del Ministero della Salute) per arginare il meticciato che avanza. O colpevoli, semplicemente, per quelle potenti “attrattive ” o “risorse “-erotiche e materne- del loro corpo, che l’uomo ha desiderato, temuto e perciò sottomesso a suo vantaggio?”

La riflessione della Melandri dal durissimo titolo:“Molto peggio del Family Day” è stata pubblicata nello spazio di Fb dell’Associazione Nazionale di “Maschile Plurale” che tutte dovremmo leggere e rileggere.

Accanto al Centro Donna Lilith, in questa battaglia, con il suo lavoro, Stefania Spanò ovvero AnarKikka e il suo invito. “Ministro Lorenzin, pensi a un piano nazionale per la fertilità delle idee! Quelle che dovrete partorire per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo delle donne”.

Associazione Centro Donna Lilith

comunicazione con la stampa:
Cora Craus: cell 3383972147
E-mail: Coracraus@libero.it


L’Avvocato Gianettore Gassani, presidente dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, per parlare del “fertility day”, iniziativa del Ministerop della Salute. Le cause dell’immobilismo demografico in Italia sono da ricercare in diversi fattori. “Esiste un esercito di uomini che, fino a 40 anni, rimangono con i genitori e non hanno intenzione di prendersi responsabilità. Vuoi per comodità, motivi economici e culturali, pochissimi uomini vogliono sposarsi. Nell’arco degli ultimi 46 anni si è passati da mezzo milione di matrimoni l’anno a 190 mila: l’istituto del matrimonio sta esaurendo il suo fascino. Un tempo era un obiettivo, oggi è in secondo piano. Prima viene la realizzazione lavorativa e poi, se c’è tempo, ci si sposa. Bisogna creare condizioni economiche per sposarsi e per mettere al mondo un figlio”. I soggetti maggiormente in difficoltà, ai giorni nostri, sono le donne: “Non devono sentirsi in colpa per la natalità zero. Purtroppo manca tutto quello che serve per crescere un figlio, dall’asilo alle infrastrutture. Con le esigenze odierne i ragazzi, i bambini, costano, la vita costa. Nel Sud, ad esempio, ci sono pochissimi asili nido e costano quanto uno stipendio. Se non fosse per i 4 milioni di nonni, vera spina dorsale della società, in Italia non ci sarebbe neanche un bambino”.Se potesse quale sarebbe il primo intervento che farebbe per favorire la natalità? “Asili nido e scuole materne a tappeto. Garantire alle donne lavoratrici la tranquillità di poter lavorare senza perdere il posto e senza dover chiedere aiuto. Cercare di dare la possibilità alle giovani coppie di beneficiare di mutui a tassi di favore; adottare un equo canone nelle grandi città, dove gli affitti troppo alti scoraggiano chiunque. Questa è la base per parlare di incremento demografico. Senza queste condizioni sociali non si va da nessuna parte”.

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