Oltre 50mila firme già depositate presso la Corte d’Appello di Roma consentiranno di indire il referendum regionale per l’abrogazione dei vitalizi dei consiglieri ed assessori regionali. Lo rende noto il Consigliere provinciale dei Comunisti Italiani – Federazione della Sinistra, Fausto Nuglio, che insieme ai compagni del PdCI e della FdS ha contribuito a promuovere il referendum sul territorio comunale e provinciale, soprattutto mediante l’attivazione dei punti di raccolta firme presso i Comuni pontini che hanno contribuito con un migliaio di firme.
L’iniziativa, promossa a maggio dalla Federazione della Sinistra del Lazio, si è conclusa poche settimane fa nel rispetto puntuale delle condizioni necessarie per l’indizione di questo referendum che consentirebbe di risparmiare oltre 4 milioni di euro l’anno per un totale di 153 milioni di soldi pubblici, che potrebbero essere reinvestiti a favore dei cittadini. “Vista la situazione politica in Regione, abbiamo chiesto che il referendum si tenga contemporaneamente alle prossime elezioni regionali” – aggiunge Fausto Nuglio – “e proposto che il Governo fissi per legge uno stipendio dei consiglieri e assessori regionali che non superi i 3 mila euro. Siamo invece contrari a ridurre il numero dei consiglieri, ennesimo tentativo di cancellare la presenza istituzionale delle forze politiche attualmente minoritarie.”
Per l’eliminazione del vitalizio dei consiglieri ed assessori della Regione Lazio sarà necessario abrogare alcuni articoli delle due leggi che prevedono questo istituto, che poi rappresentano la sostanza dei due quesiti referendari: la L.R. 16 marzo 1973, n. 7 – Determinazione delle indennità, rimborsi spese e norme sulla previdenza dei Consiglieri della Regione Lazio e la L.R. 2 maggio 1995, n. 19 – Disposizioni in materia di indennità dei Consiglieri regionali. “Poichè la maggior parte della classe politica ha dimostrato scarsa sensibilità e soprattutto mancanza di volontà nell’affrontare questo tema, è forse attraverso un’iniziativa popolare dal basso che riusciremo a porre fine a questo privilegio insopportabile” – conclude Nuglio – “tanto più in un momento in cui le condizioni di vita di gran parte della popolazione peggiorano a causa di una gestione della crisi che penalizza i più senza intaccare i privilegi di pochi.”