giovedì 21 Novembre 2024,

Interventi

Ξ Commenta la notizia

Abolizione delle province, un danno alla democrazia

scritto da Redazione
Abolizione delle province, un danno alla democrazia

“In questi giorni, in sordina, si consuma una negazione della democrazia senza precedenti. Il governo “commissaria” fino a giugno le Province, una istituzione prevista dalla Costituzione. In nome del risparmio l’unica cosa che si taglia è la libertà e il controllo democratico dei cittadini. L’abolizione delle Province, e tutta la confusione che sta emergendo da una scelta che non condividiamo e che non abbiamo mai condiviso, manca di quella organicità e di quella visione d’insieme che sono fondamentali per l’organizzazione e una equa distribuzione delle funzioni degli enti territoriali interessati. L’eliminazione delle competenze che fanno capo alle Province porta con sé una serie di problematiche che coinvolgono, sia la riassegnazione di tali compiti a Regioni o Comuni, sia la ricollocazione del personale di diritto pubblico. Il tutto senza pensare alla complessa questione della copertura contabile dei costi necessari a portare a termine questo passaggio di competenze. La libertà e i principi si difendono sempre non solo quando conviene, oggi l’opinione pubblica è ubriacata da campagne di grandi organi di stampa contro la rappresentanza, ma senza rappresentanza non c’è libertà, non c’è democrazia. Le Province restano, chi le guida anche, l’unica cosa che viene tagliata è la possibilità dei cittadini di scegliere da chi essere governati. Stiamo “commissariando” la democrazia con decreti del governo. Con lo stesso criterio si potrebbe commissariare la rete dei comuni e il parlamento nazionale, difendere la rappresentanza politica nelle province oggi è porre un argine ai rischi che un Governo, in nome del risparmio, possa commissariare l’Italia. Ribadisco la preoccupazione per la libertà di tutti, la necessità che le province non vengano sottratte al controllo democratico e sottolineo che nessun Esecutivo ha il potere di limitare il potere sovrano del popolo”.

Rispondi alla discussione

Facebook