Nel febbraio 2015, sei mesi fa, la Regione ha firmato un accordo di vigilanza collaborativa con l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione: il primo ente in Italia a fare una cosa del genere.
Una nuova dose di anticorpi contro il rischio di corruzione e infiltrazioni del malaffare. Il protocollo sta aiutando la Regione a vagliare preventivamente la conformità degli atti di gara e a garantire massimo rigore e massima trasparenza sui processi di acquisto di beni e servizi. In questi mesi sono state sottoposte alla vigilanza dell’Anac le gare a maggiore complessità nel capitolato e nella strategia di gara.
Ecco le gare per le quali è stata richiesta la collaborazione dell’Anac. Quella per l’acquisizione del servizio Cup, per le prenotazioni nelle aziende sanitarie; la fornitura di 415 autobus di linea per Cotral; la logistica unica centralizzata per la gestione centralizzata di farmaci e dispositivi medici; il servizio aereo di spegnimento incendi boschivi – attività di protezione civile; l’acquisizione dell’infrastrutture tecnologica di gestione del servizio recup; e l’affidamento della gestione full service degli autobus della flotta Cotral spa di marca non Iveco.
Risparmiati 390 milioni, è stato possibile con legalità e trasparenza. Questi risparmi sono stati prodotti dalle innovazioni apportate dalla Regione nel corso di questi due anni, le stesse che hanno portato per la prima volta dopo 8 anni il Lazio sotto la soglia del 5% del disavanzo sul fondo sanitario regionale. Un risultato simile è stato possibile in gran parte proprio grazie a questa massiccia operazione. Ecco in particolare i risparmi prodotti dalla Regione: 284,6 milioni grazie al lavoro della centrale acquisti 16 milioni grazie la collaborazione con Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana 60 milioni grazie all’applicazione rigorosa della spending review nelle aziende sanitarie Più 8 milioni attraverso la ridefinizione delle gare e razionalizzando gli acquisti e i consumi delle sedi regionali: è la dimostrazione delle gigantesche sacche di spreco che esistevano e che, man mano, si stanno cancellando.
Il protocollo con Anac: una sperimentazione positiva. In questi mesi la Regione ha lavorato in particolare su alcuni aspetti che hanno consentito di lavorare meglio, conducendo gare efficaci, il tutto sfruttando l’esperienza di un osservatorio nazionale come Anac, la cui presenza, tra l’altro, ha rappresentato di per sé un deterrente ai tentativi di infiltrazione e corruzione.
Più controlli e trasparenza. Per la prima volta sono stati introdotti strumenti per la pianificazione dell’acquisto di beni e servizi e ci la Regione si è dotata anche di sistemi di monitoraggio e valutazione sugli acquisti. Un altro, enorme balzo in avanti riguarda poi l’innovazione tecnologica per la gestione trasparente delle gare, con i cicli di acquisto in modalità telematica.
Potenziati tutti i sistemi di monitoraggio. Per la prima volta la Regione Lazio può sapere in tempo reale chi consuma e quanto consuma. chi si discosta dai parametri di riferimento e dagli altri soggetti che operano nel lazio. Una novità importantissima, perché ciò avviene in corso d’opera, dando la possibilità di capire, intervenire e correggere eventuali squilibri.
“Questo protocollo di vigilanza collaborativa ci ha aiutato a migliorare, a essere una Regione più trasparente e funzionale, ad avere un soggetto terzo che prima che la gara venga pubblicata la vaglia, la controlla: un soggetto terzo nazionale portatore di una esperienza non solo locale, di tante casistiche che ci hanno aiutato a migliorare le gare – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è stata una collaborazione positiva per gli esiti e perché ha migliorato e cambiato la struttura della nostra Regione. Oggi si sa tutto ed è tutto tracciabile questo è un risultato di questi mesi di lavoro“- ha detto ancora Zingaretti. “Ci hanno sottoposto gare complicate, noi abbiamo evidenziato particolari rilievi. Ma andiamo al di là del bilancio della Regione: riteniamo che questo con il Lazio, che era un progetto pilota e stiamo utilizzando in altre stazioni appaltanti, stia andando bene – è il commento del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, che ha aggiunto: riteniamo molto utile intervenire prima, provare a correggere eventuali distorsioni che non necessariamente sono in malafede, ma a volte possono derivare da disattenzione o scarsa conoscenza. Questo rende più complicato il malaffare”.