“Le non risposte e le assenze in aula di Zingaretti non fanno che rendere i
nostri dubbi certezze. Non fa eccezione la decisione del presidente della
Regione Lazio di non fornire alcun chiarimento sulla decisione, contenuta
nel decreto del 17 luglio 2017, di autorizzare con un vero e proprio golpe
estivo le procedure di rinnovo del consiglio della Camera di commercio di
Latina. Scelta inopportuna sul piano politico ed operativo perché
l’accorpamento delle Camere di Commercio di Latina e Frosinone, in
attuazione della cosiddetta riforma Madia del 2016, è diventato ormai
realtà come dimostra il contenuto del decreto firmato dal ministro dello
Sviluppo Economico, Carlo Calenda, l’8 agosto di quest’anno. Su quanto
accaduto e per fare chiarezza sulle ragioni alla base di una fretta, che
era e resta incomprensibile, oggi in consiglio regionale è stata discussa
l’interrogazione urgente, firmata anche dai colleghi di Forza Italia Mario
Abbruzzese, Antonello Aurigemma e Adriano Palozzi, che ho presentato per
chiedere al presidente Zingaretti, alla luce di quanto esplicitamente
indicato nel decreto del Mise di interrompere immediatamente le procedure
di rinnovo del consiglio della Camera di commercio di Latina per consentire
al neo commissario ad acta di procedere all’insediamento del consiglio
della Camera di commercio di Latina e di Frosinone. Quesito che, per voce
dell’assessore Buschini, non ha ottenuto alcuna risposta se non una sterile
elencazione di date e atti e il trincerarsi dietro la scusa di una mancata
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, che non incide sul contenuto del
decreto Calenda. Tutti fatti ed atti che conoscevamo sin troppo bene. Tanto
che quello che avevamo chiesto a Zingaretti era il dato politico. Era di
conoscere quale fosse la reale posizione della Regione Lazio
sull’accorpamento delle Camere di commercio di Latina e Frosinone. Perché
in politica non si può sempre procedere solo ad interpretazioni ma servono
chiarezza e coraggio nello spiegare ai cittadini, ed in questo caso alle
imprese, le ragioni vere alla base delle azioni che si mettono in campo. Ci
aspettavamo che Zingaretti ci dicesse che, considerata anche la vicinanza
politica con l’attuale Governo e come il buonsenso e la responsabilità
politica imporrebbero, aveva sentito il ministro e, in vista della firma
del decreto del Mise, aveva deciso di sospendere tali procedure. Ma così
non è stato a conferma che il Lazio è guidato da ragionieri che eseguono e
non ragionano come faceva Fantozzi. Resta il paradosso di una Camera di
commercio, quella di Latina, autorizzata a rinnovare un consiglio che non
ha ragione di essere dato che tra meno di quattro mesi, 120 giorni
dall’entrata in vigore del decreto per essere precisi, si svolgeranno le
elezioni del consiglio camerale unificato che dovrà portare alla guida
della nuova Camera di commercio di Latina – Frosinone, che conterà ben 124
mila imprese, i rappresentanti delle associazioni di entrambi i territori.
Resta la delusione di vedere ogni giorno una Regione che in barba a
qualsiasi responsabilità politica ed amministrativa procede come una barca
abbandonata senza capitano e con il motore in avaria”.