Dunque, Acqualatina, al fine di fornire una corretta informazione ai cittadini-utenti, ritiene indispensabile precisare quanto segue nella sua nota stampa.

MALL e PENALI
Quanto affermato da De Monaco e Guidi non trova alcun fondamento nella realtà: il parametro MALL, menzionato da entrambi, ed in base al quale dovrebbero a loro dire essere calcolate le penali, non era altro che un parametro frutto di considerazioni teoriche e, tutto da verificare, in quanto prescindeva dalle reali condizioni del servizio , e mai adottato, per questo motivo, dalla Regione Lazio che non lo aveva inserito né nella Convenzione tipo né nell’allegato Disciplinare.
L’obiettivo con cui nasce, nel 1998, questo parametro, molto prima che l’attuale gestione del servizio idrico integrato prendesse vita nel Lazio, era quello di misurare l’evoluzione del servizio idrico integrato ed effettuare confronti tra le diverse gestioni che partivano da condizioni profondamente diverse.
Voler calcolare delle penali in base a questo parametro é, dunque, evidentemente, ridicolo, tanto più, poi, oggi, che tale parametro è stato superato, anche come semplice indicatore, e sostituito, già da tempo, dai nuovi parametri introdotti a livello nazionale dall’Autorità Energia Elettrica Gas e Sistema Idrico (AEEGSI), da ultimo con l’emanazione della delibera N.655/2015.

TARIFFE
Le affermazioni di De Monaco e Guidi, poi, toccano il tema delle “tariffe gonfiate”.
Come noto e come testimoniano le numerose indagini condotte su scala nazionale, le tariffe applicate da Acqualatina sono sempre state, e sono tuttora, nella media italiana.
È necessario ricordare, inoltre, che, non vi è dubbio alcuno neanche sulla regolarità delle tariffe stesse, in quanto regolarmente approvate dalla Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 fino al 2011 e, in seguito, a partire dal 2012, dall’AEEGSI, Autorità divenuta competente in materia.
È chiaro, dunque, che alla base delle suddette dichiarazioni non vi sia alcun lavoro di documentazione, ma intenti pretestuosi.
«La sfida per i gestori, oggi – interviene Besson, Ad di Acqualatina – è di fornire un livello di servizio sempre migliore, secondo parametri stabiliti centralmente e univocamente.
Acqualatina, come ogni altro gestore, è attualmente a lavoro per raggiungere gli standard previsti e, in tale àmbito, gli assurdi calcoli proposti dal Comitato e da altri, risultano essere solo un mezzo pretestuoso per continuare a generare una confusione che, negli anni, ha provocato unicamente un danno alla collettività.
Vorrei ricordare ai Sindaci e alle Amministrazioni comunali, infatti, che l’unico risultato delle campagne di disinformazione che da anni vengono diffuse, attraverso i media, con le esternazioni di Comitati e anche da alcuni rappresentanti di amministrazioni pubbliche, non hanno danneggiato solo il servizio e la sua gestione ma, soprattutto, gli utenti, in special modo tutti coloro che rispettano le regole.
Abbiamo, infatti, calcolato – continua Besson – che la diffusione in alcune aree, come Aprilia e non solo, di notizie false, e le campagne di disinformazione sistematicamente propinate per anni, abbiano portato ad aumenti tariffari per decine di milioni che si sarebbero potuti evitare.
L’eccesso di morosità, infatti, si ripercuote direttamente sulla tariffa, e se si fosse lavorato in questi anni per combattere sinergicamente i fenomeni di illegalità, invece di favorirli, avremmo, senz’altro, reso tutti un miglior servizio alla comunità».