Ancora una volta i diversi Comitati discettano con affermazioni pesanti su argomenti a loro oscuri e su cui, con ogni evidenza, non si ha nemmeno la cura di documentarsi e confrontarsi, come è, invece, buona norma per chi intende addivenire ad analisi serie e veritiere.
Nell’ultimo scritto inviato dal Comitato e pubblicato dalle maggiori testate locali, si individuano le cause dell’attuale situazione economico-finanziaria della Società in sprechi, inefficienze ed omissioni.
Eppure la Società ha già comunicato, e con grande trasparenza, gli estremi della situazione; gli elementi che sono intervenuti a rendere necessaria una manovra straordinaria, che comprende ma non si esaurisce ai costi del personale, sono stati condivisi con i sindacati e resi noti ai lavoratori.
Nonostante questo, però, si specula senza fondamento su una situazione che interessa ed impatta a vario titolo gran parte del territorio.
“Trovo particolarmente grave – afferma Raimondo Luigi Besson, Amministratore Delegato di Acqualatina SpA – che si azzardi un’analisi economico-finanziaria fondata sul pregiudizio e sull’ignoranza, senza un approfondimento serio, senza un confronto competente. Si parla di una realtà aziendale importante e di un servizio essenziale e di pubblica utilità per cui non è possibile accettare e diffondere analisi infondate e false.”
Andiamo nel merito:
Si parla di crediti illegittimi: è così che si definiscono i consumi regolarmente fatturati in base ai consumi effettuati dagli utenti? Eppure il servizio idrico viene pagato in tutta Italia, in tutta Europa, e, anche, in gran parte del territorio gestito da Acqualatina.
Si mette in discussione il lavoro svolto per il recupero dispersioni: con grande sforzo ed impegno operativo ed economico, la Società ha lavorato e lavora sia sul recupero delle dispersioni amministrative (ricerca abusivi), a tutt’oggi sono state effettuate oltre 40mila regolarizzazioni, sia sulle perdite fisiche, con un riduzione delle perdite di rete di circa l’11%, che ha consentito un risparmio di circa 14 milioni di mc all’anno di acqua immessa in rete, seppur sia aumentato il bacino di utenza fornito.
fiore all’occhiello per l’ATO4, unico ATO nel Lazio ad avere risolto il problema nei termini di legge, così come il lavoro fatto sulla depurazione che ha portato da una situazione molto problematica riscontrata al momento del passaggio di gestione, con soli 7 depuratori su 59 provvisti di autorizzazione allo scarico (appena il 12%), a quella attuale che presenta ben 55 depuratori su 63 gestiti, pari all’87%, provvisti di autorizzazione allo scarico.
E questi interventi sono stati definiti prioritari dalla Conferenza dei Sindaci per l’importante impatto ambientale ed in termini di salute pubblica, mentre per il Comitato i motivi sono altri…
Altrettanto fuori luogo, poi, è parlare di crisi idriche: la situazione a regime è sotto controllo e sono del tutto scongiurate le crisi idriche che erano abituali su tutta la costa, da Terracina in giù soprattutto, al momento dell’inizio gestione Acqualatina. In tale situazione, infatti, solo in casi straordinari come la siccità dello scorso anno che ha colpito tutto il territorio nazionale, si verificano delle emergenze che, come tali, il gestore affronta.
Per finire, i Comitati parlano di esternalizzazioni di servizi, ancora una volta dimostrando estrema ignoranza dei fatti aziendali: al contrario di quanto sostenuto dal Comitato, infatti, molti servizi sono stati internalizzati, ad esempio il processo di fatturazione, la gestione dei laboratori di analisi, la gestione elettromeccanica, la progettazione, etc… Settori strategici su cui il gestore ha deciso di agire con una gestione diretta.
“L’atteggiamento del Comitato è quanto meno contraddittorio – aggiunge Besson – Si critica la mancanza di investimenti ma si considera illegittima l’unica fonte di incasso del gestore, laddove ci son gli investimenti si critica la motivazione che ne ha dettato le priorità. Mi sembra si tratti di polemica sterile che, come spesso è accaduto anche nel passato, non porterà certo ad un beneficio per la collettività.”