Il Comitato di Aprilia continua a diffondere falsità, procurando, in tal modo, confusione a danno della collettività.
L’argomento è, ancora una volta, la tariffa, a proposito della quale si ritiene doveroso chiarire quanto di seguito.
Il Comitato tenta di far passare un’informazione distorta e manipolata, arrivando, addirittura a un improbabile e iniquo confronto con le tariffe di dieci anni fa.
Come logico che sia, tale confronto non regge: nel frattempo, sono cambiati i metodi di calcolo, l’articolazione tariffaria e addirittura il soggetto preposto all’approvazione delle tariffe, passata, oggi, sotto la responsabilità unica dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), competente a livello nazionale.
Il Comitato, poi, prosegue, definendo “illegittimo” il passaggio di gestione del servizio tra Comune di Aprilia e Acqualatina, sostituendosi, dunque, agli organi preposti all’emissione di un simile giudizio: occorre ricordare al Comitato, infatti, che, nel mese di ottobre, la Corte di Appello di Roma ha confermato l’inammissibilità della domanda presentata da alcuni cittadini apriliani che, in base all’art. 9 del D. Lgs. 267/2000, intendevano far dichiarare inefficaci e far annullare gli atti sociali (atto costitutivo, statuto ecc.) della società Acqualatina, sostenendo che il Comune di Aprilia non fosse socio della S.p.A. Pertanto, non sussiste alcuna illegittimità.
L’unica, vera illegittimità, dunque, sta in alcuni atteggiamenti che proprio gli esponenti del Comitato ispirano e auspicano, come il boicottaggio delle bollette. Atteggiamenti che, da un lato, espongono gli Utenti ad azioni di recupero del credito e sanzioni, dall’altra generano un carico sulla collettività poiché, inevitabilmente, il peso della morosità finisce per gravare sulla bolletta causando, dunque, gli aumenti di cui lo stesso Comitato poi si lamenta.
Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A.