venerdì 22 Novembre 2024,

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Acqualatina, le associazioni bocciano il piano investimenti Italgas: “comporterà tariffe ancora più alte”

scritto da Redazione
Acqualatina, le associazioni bocciano il piano investimenti Italgas: “comporterà tariffe ancora più alte”

Le Associazioni dei Consumatori ADICU, A.E.C.I., Associazione Consumatori e Famiglie, AssoConsItalia, CODACONS, CODICI, Movimento Difesa Consumatori, Ugcons, ritengono non soltanto gravi ma persino preoccupanti le notizie di stampa, secondo cui Italgas per mezzo della partecipata al 100% Nepta intenderebbe adottare un piano di investimenti pari a 351 milioni di euro per i prossimi sei anni per ridurre le perdite idriche.

Secondo il vicepresidente di Nepta nonché vicepresidente di Acqualatina, quindi con dati sicuramente attendibili, ammonterebbero ad oltre il 70%, ovvero ad una percentuale persino superiore a quella dell’inizio della gestione di Acqualatina, ovvero oltre 21 anni fa.

Ma perché queste notizie sono ritenute gravi? “Ebbene, 351 milioni di euro diviso i sei anni del piano, ammonterebbero in media a 58 milioni e mezzo di euro l’anno. Se si considera che l’intero bilancio di Acqualatina ammonta a meno di 110 milioni di euro l’anno e che con questo importo la tariffa idrica che viene pagata dagli utenti dell’ATO 4 è la più alta d’Italia, non è difficile comprendere quale sarebbe l’incidenza di un tale carico economico sui costi che dovranno pagare cittadini e partite IVA.

Questo significa anche che moltissime famiglie che già sono in difficoltà per pagare l’acqua in base alle tariffe attuali, domani saranno praticamente impossibilitate a farvi fronte, facendo crescere ancor di più la morosità che, a sua volta, sarà pagata dagli altri utenti. E significa anche che il peso economico a cui potrebbero essere esposte anche molte attività imprenditoriali che già ora sono a rischio chiusura, le costringerà a chiudere i battenti, aggravando il livello della disoccupazione in tutti i 38 comuni serviti da Acqualatina.

Ma l’altra notizia forse persino peggiore è che dopo oltre un ventennio di gestione del sistema idrico, la situazione della dispersione di acqua in quelle che sembrerebbero essere le tubature più colabrodo d’Italia, permane a livelli anche superiori a quelli di venti anni fa, nonostante i tantissimi soldi pagati dai cittadini per ridurle.

A questo punto riteniamo legittimo chiederci: ma tutte le centinaia di milioni di euro date fino ad ora ad Acqualatina per ridurre le perdite come sono state impiegate? Chi ha controllato quali lavori venissero eseguiti e la loro effettiva efficacia? I dati che venivano via via forniti, saranno stati veritieri o no? Qualcuno li avrà verificati o no? E le domande sarebbero ancora tante.

 

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