Le battaglie politiche non possono, e non devono, prendere il sopravvento sulla volontà dei cittadini, sulla qualità e sui costi dei servizi loro erogati. Quanto accaduto oggi nell’assemblea dei soci di Acqualatina, invece e purtroppo, va proprio nella direzione contraria tanto che la frammentazione politica e decisionale in atto rischia solo di agevolare chi, come Acea, intende acquisire le quote di una società sana e in attivo come Acqualatina.
Questa mattina, infatti, durante l’assemblea dei soci di Acqualatina abbiamo assistito, purtroppo, ad una presa di posizione dei sindaci del PD che, pur partendo dalla premessa condivisibile di manifestare la volontà dei soci pubblici alla ripubblicizzazione della società hanno di fatto smentito la stessa presentando ed insistendo che venisse portato in discussione un documento di natura politica, non previsto all’ordine del giorno, che ha costretto il socio privato a rilevare l’incompetenza nel merito richiamando i soci pubblici ad attenersi alle norme del codice civile che caratterizzano i lavori di un’assemblea societaria.
Tale documento – definito “aperto” alle adesioni senza modifiche da parte degli altri Comuni non sottoscrittori – ha generato una lunga discussione, alla presenza del socio privato, che nella forma e nella sostanza ha confermato, ove mai ci fosse stato qualche dubbio, la situazione di totale confusione politica e decisionale in cui versa, in questo momento, la parte pubblica della società.
Noi, come già anticipato nei giorni scorsi, prima dell’Assemblea, chiediamo di formalizzare subito al Gruppo Veolia, a nome di tutti i Sindaci, la volontà di rilevare le sue quote private e siamo favorevoli ad un cambio della governance purché inserito in un processo vero di ripubblicizzazione che ad oggi è solo rimasto nei proclami.
I lavori dell’Assemblea odierna non hanno certamente favorito a creare un’ immagine di un socio pubblico convinto alla formalizzazione vera di un offerta di acquisto delle quote private alternativa e concorrenziale a quella già formalizzata da Acea.
Anzi il documento presentato dal PD, ed il dibattito consequenziale, ha preoccupato il socio privato che non ha esitato a rappresentare che, a tutela del proprio patrimonio azionario, per prevenire l’eventuale mancata approvazione del bilancio 2015 – procederà alla segnalazione alla Depfa Bank, Istituto di credito che a garanzia del finanziamento di circa 90 milioni di euro ad Acqualatina per il programma degli investimenti ha costituito un pegno sulle azioni di alcuni Comuni potendo esercitare quindi in loro sostituzione i diritti legati alle azioni.
Tutto questo sta favorendo solo Acea sia perché ha già posto sul tavolo un’offerta vera di acquisto delle azioni private sia perché il gruppo Veolia, ormai deciso ad uscire da Acqualatina, sarà ancora più veloce nella decisione, probabilmente anche svendendo ad ACEA, per evitare qualsiasi conseguenza negativa determinata da tale indecisione del socio pubblico.
Risulta evidente che una nostra frammentazione crea incertezza e rischia di pregiudicare il processo di ripubblicizzazione della società che dovrebbe, al contrario, vederci compatti al di là di aprioristiche quanto inutili guerre di bandiera e nell’esclusivo interesse dei cittadini
Non vorremmo pensare che, mentre noi continuiamo a discutere se approvare o meno il bilancio se sostituire o meno il Cda, Acea indisturbata chiuda la sua operazione.
I Sindaci di Fondi, Monte San Biagio, Sperlonga, Gaeta.