venerdì 22 Novembre 2024,

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Acqualatina: un risposta per tutti

scritto da Redazione
Acqualatina: un risposta per tutti

Acqualatina sulle dichiarazioni dell’Ass. Chiusolo di cui all’articolo “Mandato del Comune ai legali: decreto ingiuntivo ad Acqualatina” – «Occorre un tavolo istituzionale di confronto costruttivo tra le parti»
In riferimento all’articolo in oggetto e alle dichiarazioni ivi contenute a nome dell’Assessore di Aprilia, Antonio Chiusolo, riguardo la restituzione delle quote relative ai mutui accesi dai Comuni per la realizzazione di infrastrutture idriche, il Gestore ritiene doveroso chiarire quanto di seguito.
Acqualatina S.p.A., al contrario di quanto si evince dalle dichiarazioni riportate nell’articolo, ha sempre dato riscontro alle richieste del Comune di Aprilia, in merito alla questione, come, tra l’altro, ben documentato da una serie di relazioni e verbali inviati nel corso degli anni e nei quali l’Assessore Chiusolo è stato opportunamente coinvolto in prima persona.
Peraltro la questione è relativamente semplice: se da una parte Acqualatina è tenuta al pagamento dei mutui, dall’altra il Comune di Aprilia deve al Gestore le somme relative ai consumi idrici delle utenze comunali; il saldo di tali somme vede, comunque, Acqualatina in posizione creditoria.
Passando, poi, al discorso relativo alle quote che alcuni cittadini apriliani hanno versato indebitamente nelle casse comunali, per il servizio idrico, è assolutamente falsa l’affermazione secondo cui il Comune di Aprilia ha “anche vinto una causa contro Acqualatina” in merito: la causa è tuttora in corso e, ad oggi, non v’è stato alcun pronunciamento da parte dei tribunali.
Al di là dei tecnicismi, é evidente la necessità di un confronto diretto, serio ed istituzionale, come si confà alla natura stessa degli attori coinvolti. La Società dichiara sin d’ora la propria disponibilità, soprattutto nell’interesse di tutti i cittadini-utenti, che hanno diritto a chiarezza e univocità di risposte in termini di legittimità e legalità.

Articolo “Bollette idriche e ricorsi, il parere del comitato”: le precisazioni del Gestore

“Continue strumentalizzazione sulla Sentenza del Tar. La questione è, ormai, conclusa e risolta definitivamente.”

L’articolo in oggetto prende in esame la sentenza del Tar, emanata nei giorni scorsi, riportando le dichiarazioni del Comitato Acquapubblica di Anzio e Nettuno, secondo cui vi sarebbe un’illegittimità delle bollette emesse da Acqualatina S.p.A., a valle dell’esito referendario del 2011.
Prima di tutto, è doveroso ricordarlo, la richiamata sentenza è un atto di grande importanza, che respinge tutte le questioni sollevate dal Comune di Aprilia, nel tempo, dichiarando legittima la posizione della Conferenza dei Sindaci e, quindi, quella dell’ATO4 e del Gestore.
La sentenza accoglie, tra l’altro, come naturale che fosse, anche il punto sulla remunerazione del capitale investito, certo, ma tale decisione non è affatto una novità e non si capisce come possa creare ancora tanto stupore.
Si tratta, infatti, di una decisione ovvia e di una questione, peraltro, superata, in quanto la Conferenza dei Sindaci dell’Ato4 ha già provveduto ad approvare la nuova tariffa, priva della quota relativa alla remunerazione del capitale investito, applicata a decorrere dal 01.01.2012, sulla base di quanto sancito dell’AEEG. Le tariffe applicate per il 2012 e il 2013, dunque, sono prive del “famoso” 7%.
Inoltre, è stata avviata una procedura di restituzione agli utenti della quota relativa al periodo 21.07.2011 – 31.12.2011, che si concluderà nei tempi previsti dall’AEEG (novembre 2013 – delibera 273/2013) e secondo le modalità che verranno deliberate dalla Conferenza dei Sindaci entro il prossimo settembre.
“Continuano a creare perplessità – afferma l’Amministratore Delegato di Acqualatina S.p.A., Ing. Raimondo Luigi Besson – le continue strumentalizzazioni che, in questi giorni, si stanno operando sulla Sentenza. Speculazioni gratuite che dimostrano, peraltro, una carenza di informazione in merito al reale stato dei fatti. La questione è, ormai, conclusa e risolta definitivamente. Appare chiaro, dunque, che, in un simile scenario, in cui tutte le parti in causa, ciascuna per proprio ruolo, stanno rispettando quanto sancito dalla legge, iniziative come quella della cosiddetta ‘Obbedienza Civile’, volte al mancato rispetto di quanto stabilito dalle Autorità Competenti, sono da ritenersi assolutamentefuori norma e, quindi, vanno a inserirsi in un contesto di illegalità, al pari della morosità e dell’abusivismo, e come tali devono essere trattate.”

Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A.

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