“Conquistare Sezze, l’ultima roccaforte del Pd, tra i comuni sopra i 15mila abitanti in provincia di Latina è un obiettivo certamente condiviso da tutte le forze politiche del centro destra e dalle forze civiche di una città che siamo sicuri vuole voltare pagina dopo tanti anni di regime rosso. I segnali di questa volontà di cambiamento sono arrivati già alle ultime elezioni Europee dello scorso 26 maggio, dove la Lega è stata il primo partito della città con il 46,78% dei voti, raccogliendo un consenso straordinario in termini di preferenze sia sulla figura di Matteo Salvini con quasi 1500 preferenze, sia sul mio nome con 1100 preferenze. Nemmeno i big del Partito democratico hanno saputo fare tanto con con il ministro Gualtieri, la capolista Bonafè e il presidente dell’Europarlamento David Sassoli che insieme non fanno i voti di Salvini.
Di questo dobbiamo ringraziare i cittadini di Sezze che hanno scelto la Lega e le altre forze del Centro Destra, nonostante il controllo quasi militare del consenso e del territorio da parte del Pd. Evidentemente i temi e gli argomenti che la Lega e Salvini continuano a proporre agli italiani e ai cittadini dei 33 comuni della provincia di Latina sono quelli più sentiti. Oggi la gente comune è preoccupata per la sicurezza nei quartieri e nelle città, per la presenza di tanti spacciatori che vendono droga e morte ai nostri ragazzi e per i tanti immigrati, clandestini e non, che affollano le nostre periferie, oltre che per il futuro dei nostri figli.
Ecco perché credo sia opportuno evitare polemiche pretestuose da parte di chi ricopre cariche istituzionali ai livelli più alti come quelli nelle sedi europee, nei confronti di leader alleati per le loro iniziative in una campagna elettorale dura e senza esclusione di colpi, come quella che è svolta da parte della sinistra in Emilia Romagna.
Dire che ‘Salvini si abbassa a suonare i citofoni’, seppure in occasione di un’iniziativa identitaria del proprio partito, vuol dire offendere le tante donne e i tanti uomini di Sezze che lo scorso Maggio hanno scelto la Lega e il suo leader per rappresentarli in Italia e in Europa. Non certo il modo migliore rinsaldare i rapporti nella Coalizione”.
Lo dichiara in una nota l’Europarlamentare pontino della Lega, Matteo Adinolfi.