Il flirt tra Pd e Cinque Stelle, che a parole raccontano di voler cambiare l’Europa e che invece sono stati i primi a svendersi per un posto al sole nella vice presidenza e nelle commissioni del Parlamento Europeo, nasce proprio nei giochi di Palazzo e nei corridoi di Bruxelles.
Tutto è partito infatti dopo l’elezione dell’esponente Pd David Sassoli alla Presidenza del Parlamento Europeo, con un accordo che ha portato poi all’esclusione della leghista Mara Bizotto dalla vicepresidenza e alla cooptazione di un esponente M5S, con un ostracismo del tutto ingiustificato nei confronti della Lega: a tutti gli effetti la forza politica vincitrice delle Elezioni Europee in Italia e il partito più rappresentativo del nostro Paese.
Un accordo scellerato che ha impedito alla Lega di eleggere i suoi rappresentati nelle posizioni chiave delle Commissioni di Bruxelles a scapito degli interessi nazionali e ha portato il M5S a dare il suo sostegno incondizionato alla Presidente Ursula Van der Leyen obbedendo così ancora una volta ai voleri della Merkel e di Macron tradendo la volontà popolare scaturita dalle urne poche settimane prima.
Alla luce di tutto ciò chi non è affidabile non è certamente il nostro leader Matteo Salvini, sempre in sintonia con la volontà popolare del nostro paese, ma bensì quegli esponenti politici che tradendo il proprio elettorato hanno lavorato e lavorano solo per i posti di potere e il proprio tornaconto personale in Europa come in Italia.