sabato 23 Novembre 2024,

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Adinolfi (Lega): «Accordo tra Pd e M5S in Italia come in Europa svende interessi del nostro Paese ai voleri di Merkel e Macron»

scritto da Redazione
Adinolfi (Lega): «Accordo tra Pd e M5S in Italia come in Europa svende interessi del nostro Paese ai voleri di Merkel e Macron»
Il sempre più probabile accordo che da domani potrebbe essere sancito tra Pd e M5S per impedire il ritorno alle urne e togliere voce al popolo italiano, oltre a smascherare i soliti giochi di palazzo da parte di due forze politiche oggi più che mai attaccate alla poltrona, sarebbe anche la riproposizione italiana dello scellerato cordone sanitario imposto dall’Europa della Merkel e di Macron nei confronti della Lega e di Matteo Salvini.

Il flirt tra Pd e Cinque Stelle, che a parole raccontano di voler cambiare l’Europa e che invece sono stati i primi a svendersi per un posto al sole nella vice presidenza e nelle commissioni del Parlamento Europeo, nasce proprio nei giochi di Palazzo e nei corridoi di Bruxelles.

Tutto è partito infatti dopo l’elezione dell’esponente Pd David Sassoli alla Presidenza del Parlamento Europeo, con un accordo che ha portato poi all’esclusione della leghista Mara Bizotto dalla vicepresidenza e alla cooptazione di un esponente M5S, con un ostracismo del tutto ingiustificato nei confronti della Lega: a tutti gli effetti la forza politica vincitrice delle Elezioni Europee in Italia e il partito più rappresentativo del nostro Paese.

Un accordo scellerato che ha impedito alla Lega di eleggere i suoi rappresentati nelle posizioni chiave delle Commissioni di Bruxelles a scapito degli interessi nazionali e ha portato il M5S a dare il suo sostegno incondizionato alla Presidente Ursula Van der Leyen obbedendo così ancora una volta ai voleri della Merkel e di Macron tradendo la volontà popolare scaturita dalle urne poche settimane prima.

Alla luce di tutto ciò chi non è affidabile non è certamente il nostro leader Matteo Salvini, sempre in sintonia con la volontà popolare del nostro paese, ma bensì quegli esponenti politici che tradendo il proprio elettorato hanno lavorato e lavorano solo per i posti di potere e il proprio tornaconto personale       in Europa come in Italia.

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