«La Lega è fortemente impegnata in questi mesi in Italia e in Europa per far fronte alla mancata attuazione, da parte del Governo Conte-Pd-M5S, della riforma delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo. Una situazione che – denuncia l’Eurodeputato pontino della Lega, Matteo Adinolfi eletto nel collegio Italia centrale – continua a generare confusione e danni sul mercato, per gli operatori e, ora, anche nelle articolazioni amministrative dello Stato.
Infatti dopo la riforma portata avanti dal Ministro Centinaio del 2018 (legge di bilancio 2018 che ha esteso di 15 anni la durata di alcune concessioni, quelle che originariamente erano in vigore alla modifica dell’art. 37 del Codice della navigazione ossia del cosiddetto diritto di insistenza che prevedeva di favorire il precedente concessionario nella assegnazione delle concessioni stesse alla loro scadenza, previa verifica dell’utilizzo proficuo e corretto del bene demaniale), il primo decreto attuativo della riforma è poi rimasto lettera morta a causa della caduta del governo.
L’estensione, ben diversa dalle proroghe precedenti, era intesa a consentire un periodo transitorio verso una modifica del settore in senso più professionalizzante e doveva anche permettere di effettuare un monitoraggio delle coste italiane per capire quanti concessioni erano in essere, quante aree libere erano presenti e che tipo di concessioni erano vigenti, dati di cui a tutt’oggi non vi è alcuna certezza.
Inoltre la notevole frammentazione di competenze sul demanio e sulle concessioni – seguita alla riforma del Titolo V – non permetteva di acquisire tale dato in modo rapido e imponeva una revisione molto complessa, con l’obiettivo di ottenere una riforma che garantisca i diritti degli investitori e che sia affidabile nel tempo.
La riforma poi era anche volta a consentire un’adeguata tutela del demanio marittimo, assicurandosi che sulle coste siano svolte le azioni necessarie alla conservazione delle stesse (rimpascimento, tutela del mare e delle aree prospicienti).
Allo stato dunque molti Comuni ed Autorità portuali hanno ottemperato alla cosiddetta bollinatura, ossia alla apposizione del bollino alle concessioni esistenti, posponendo la data di scadenza al 2033. Molti purtroppo non lo hanno invece ancora fatto – spiega l’Onorevole Adinolfi rappresentante di un collegio elettorale in cui ricadono tre regioni come Lazio, Marche e Toscana fortemente interessate dal problema, vista anche la loro estensione costiera e la presenza di innumerevoli località balneari tra le quali molte in provincia di Latina-, ingenerando così cuna sperequazione molto grave tra gli operatori, dato che al momento la legge di bilancio 2019 non ha apportato alcuna modifica all’estensione disposta nel nel 2018.
Va sottolineato – aggiunge ancora l’Onorevole Adinolfi -, che già dal luglio 2019 quando la Lega era ancora al Governo e subito dopo il grande risultato delle Elezioni Europee del 26 maggio, era stata avviata una proficua interlocuzione anche diretta con la Commissione Europea, a cui erano state illustrate la ratio, gli obiettivi e il senso strategico della riforma stessa e la eccezionalità del caso Italia, avviando un negoziato volto ad approfondire i contenuti della riforma stessa.
Purtroppo però ad oggi con il cambio di Governo, non vi è alcuna certezza in ordine allo stato del negoziato in atto con la Commissione che pure non ha aperto alcuna procedura di infrazione in capo al nostro Paese. Si sta generando dunque nel mercato una notevole confusione, con attori amministrativi che offrono interpretazioni che non possono assumere valenza di interpretazione autentica del diritto europeo, e contemporaneamente, vista l’inerzia del Governo, non si è ancora addivenuti ad un quadro attuativo che consenta la tutela dei diritti degli investitori, così come del bene demaniale sotto il profilo ambientale.
Una situazione che pone molti pubblici funzionari in una situazione di stallo, che di fatto paralizza il settore; dal momento che gli stessi pubblici ufficiali chiamati in causa non possono assumersi una responsabilità che, invece, è di carattere eminentemente politico e ricade in capo al Governo.
La Lega – conclude Adinolfi – in Europa con il Gruppo Id sarà dunque fortemente impegnata nelle varie sedi istituzionali a sostenere le ragioni e gli interessi del nostro Paese e dei balneari italiani».
Lo dichiara in una nota l’Eurodeputato pontino della Lega, Matteo Adinolfi