La sentenza della Corte Costituzionale Tedesca che chiede alla Bce di giustificare gli acquisti di titoli di stato degli altri Paesi dell’Unione, pone una grave ipoteca sulla tradizionale indipendenza della banche centrali, in particolare di quella Europea.
E’ evidente che in questo modo si cerca di mettere in difficoltà la tenuta dell’Unione e di impedire quegli acquisti illimitati di titoli di Stato da parte della Bce che sono l’unica arma a disposizione per evitare che l’economia italiana ed europea già provate dal lockdown tracollino del tutto.
Ha dunque fatto bene la Commissione Ue a ricordare che ‘che le decisioni della Corte europea sono vincolanti su tutte le corti nazionali e che la Commissione rispetta l’indipendenza della Bce’.
Soprattutto perché esiste una sentenza della ECJ (Corte di Giustizia Europea), dove il QE a pieno titolo è stato considerato uno strumento di politica monetaria, pertanto nelle piene attribuzioni della BCE
Attribuzioni che dovrebbero rispettare anche giudici e governanti tedeschi dal momento che il loro Paese in questi anni ha beneficiato della sistematica trasgressione dei trattati per quel che riguarda il surplus commerciale e di una moneta unica che gli ha permesso di far prosperare la loro economia a scapito spesso delle economie degli altri Stati membri.
A partire dalle forniture sanitarie negate nella prima fase dell’emergenza Coronavirus, passando per le dichiarazioni della compagna di partito della Merkel, Von der Leyen che ha provato ad affossare il settore turistico italiano, finendo oggi con la decisione della Corte Costituzionale: la Germania continua a voler determinare i destini dell’Europa e degli altri Paesi.
La cosa ancor più grave è che vuole farlo anche oggi alla vigilia di una crisi economica devastante generata da una pandemia globale i cui effetti, i tedeschi, tentano di scaricare sui cittadini italiani ed europei.
Lo dichiara in una nota l’Eurodeputato della Lega, Matteo Adinolfi
