«Con il voto sul clima l’Europarlamento ha sancito ancora una volta la sua distanza dalla vita di tutti i giorni dei popoli europei. Nonostante le parole di circostanza e la rappresentazione ambiziosa di un programma per l’ambiente, la Delegazione Lega ha contestato le speculazioni relative ai cambiamenti climatici, pagate a caro prezzo dalla classe media occidentale: le multinazionali e la finanza globale sostengono infatti una lotta al cambiamento climatico che facilita loro sia la delocalizzazione delle loro produzioni, laddove i costi del lavoro sono inferiori a quelle della stragrande maggioranza dei paesi Ue, sia le operazioni speculative, permettendo di aumentare a dismisura i margini di profitto da redistribuire ai grandi azionisti. I buonisti lo chiamano sviluppo sostenibile noi lo chiamiamo un grande inganno nei confronti dei popoli europei e delle classi medie. Noi prima di tutti siamo per il rispetto dell’ambiente e per la tutela delle risorse naturali, ma questo non deve passare passare per provvedimenti che tolgono risorse a settori strategici per il nostro Paese come ad esempio si sta pensando di fare in merito alla Nuova Pac. Uno dei tanti esempi di come le scelte di questa Europa andranno a danneggiare le popolazioni del nostro continente. Oppure mettendo da parte la proposta legislativa sul ‘Made in’ che verrà presto cancellata».
Così l’eurodeputato pontino della Lega, Matteo Adinolfi, commenta l’esito delle votazioni in plenaria tenutesi giovedì a Strasburgo