L’Ue ha dimostrato ieri tutta la sua inutilità e ostilità nei confronti dell’Italia. Per settimane abbiamo assistito ad un ignobile teatrino di veti incrociati da parte del Nord Europa e dell’Olanda contro l’unico strumento solidale che l’Ue potesse mettere in campo i Coronabond: ovvero una condivisione del debito causato dallo shock economico della crisi sanitaria. Purtroppo sappiamo come é andata a finire: i Coronabond sono stati cestinati e ci si è indirizzati verso un Mes ‘light’ fin quando ci sarà l’emergenza, mentre i fondi per il rilancio dell’economia una volta finita l’urgenza passeranno per il MES classico con le condizionalità che ci imporrà la Troika di Bruxelles, già pronta a somministrarci una cura uguale se non peggiore a quella imposta al popolo greco: esattamente come volevano Germania e Olanda alla vigilia dell’Eurogruppo, due Paesi che già sognano di banchettare sulle spoglie delle industrie e del sistema economico italiano Per uscire dalla crisi sanitaria, economica e sociale derivata dal Coronavirus ci verranno chiesti altri, pesantissimi, sacrifici. Sacrifici che sarà giusto compiere però solo nell’interesse della nostra Nazione e dei nostri concittadini, delle generazioni attuali e soprattutto di quelle future dei nostri figli: per questo mi chiedo se non sia giusto ipotizzare il ritorno alla lira e l’ITALEXIT, ovvero l’uscita da quell’Unione che abbiamo contribuito a fondare e di cui siamo il terzo contribuente netto e che, finora, troppe volte ci ha voltato le spalle.
Solo un nuovo esecutivo guidato dal Centrodestra con la Lega di Salvini al governo del Paese oggi può rappresentare gli interessi del Popolo Italiano e mettere mano a quei provvedimenti necessari per uscire fuori da quella che sarà la peggiore crisi economica che noi abbiamo mai visto. Dal momento che a sinistra chiedono di svuotare le carceri e di regolarizzare gli immigrati irregolari, noi chiediamo invece una pace fiscale per le partite iva, le famiglie, gli artigiani e le aziende vessate dalle cartelle esattoriali; un nuovo rilancio dell’edilizia che possa regolarizzare i piccoli abusi e permettere un rinnovamento del patrimonio immobiliare del Paese, una moratoria per far rientrare i capitali dall’estero e provvedimenti come la flat tax per sterilizzare l’appetibilità dei paradisi fiscali in stile olandese e permettere anche l’apertura di nuove aziende e partite iva con tasse ridotte per i primi anni.
Inoltre servirà una seria spending review con taglio agli stipendi di tutti gli stipendi pubblici in primis quelli dei politici; il pagamento immediato dei debiti della pubblica amministrazione verso le aziende