“A livello provinciale, sono diversi i siti dismessi che meritano attenzione e interventi mirati: penso all’intermodale di Latina Scalo, rimbalzata alle cronache lo scorso mese di maggio per il caso di sequestro e violenza ai danni di una sedicenne, o allo stabilimento della Mira Lanza di Pontinia, luogo di prostituzione e delinquenza. Questi siti rappresentano una vera bomba a orologeria per l’intero territorio, anche in ordine all’inquinamento ambientale, e necessitano di un piano d’azione mirato e a lungo raggio che possa contemplare, laddove possibile, il loro recupero, andando ad intercettare le possibilità di finanziamento degli Enti sovraordinati. Come ho già detto in precedenza, i siti dimessi possono rappresentare uno straordinario patrimonio economico e sociale per l’intera provincia e la loro riconversione è senza dubbio un importante strumento per il rilancio del territorio, anche in chiave green, per le aziende che intendono aprire nuove attività o per allocare servizi talvolta mancanti. Il tutto con zero consumo di suolo e dunque abbracciando la prospettiva di un uso circolare degli spazi. L’Europa offre buone prassi e opportunità in merito ed è fondamentale coglierle”.
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