lunedì 27 Gennaio 2025,

Cronaca

Ξ Commenta la notizia

Adolescenti e Sport: perché spronarli a praticarlo. Intervista ad Adelia Lucattini, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

scritto da Redazione
Adolescenti e Sport: perché spronarli a praticarlo. Intervista ad Adelia Lucattini, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

Lo sport aiuta i ragazzi a superare le proprie sfide, raggiungere obiettivi e migliorare le proprie capacità. Questi successi contribuiscono a rafforzare l’autostima e la fiducia in se stessi, a scaricare lo stress e le tensioni accumulate durante la giornata. Lo sport, come sappiamo, ha un impatto positivo su alcune strutture cerebrali. L’esercizio fisico modula le dimensioni e la funzionalità dell’ippocampo e il rilascio del fattore neurotrofico BDNF. In questa fase della vita, lo sport riveste un ruolo fondamentale, offrendo ai ragazzi numerosi benefici per il loro benessere complessivo sia fisico, che mentale. Inoltre, favorisce la socializzazione, la collaborazione e lo sviluppo di competenze relazionali. Insegna ai ragazzi a gestire le proprie emozioni, a controllare l’impulsività e a sviluppare la capacità di lavorare in gruppo. Tuttavia, non sempre gli adolescenti sono propensi a praticarlo, perché presi da altri interessi ed hobbies. In che modo, è allora possibile incoraggiare gli adolescenti a praticarlo? Perché comprendere gli importanti benefici che l’attività sportiva può offrire loro sin dall’infanzia anche attraverso momenti ludici e di svago? Lo abbiamo chiesto ad Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

Intervista di Marialuisa Roscino

Dott.ssa Lucattini, a Suo avviso lo sport, inteso non solo come passatempo, ma come vero e proprio strumento educativo, può contribuire in modo significativo alla crescita e al benessere dei giovani? 

Lo sport è uno strumento potentissimo non solo per la salute fisica, ma anche per lo sviluppo psicologico e sociale, contribuendo a formare giovani adulti più consapevoli e capaci di affrontare le complessità della vita. Dal punto di vista psicologico, lo sport aiuta i giovani a sviluppare l’autostima, migliorare la gestione delle emozioni e favorire il senso di appartenenza a un gruppo. Questi aspetti sono cruciali per il loro equilibrio emotivo e per la costruzione di una personalità resiliente. Inoltre, praticare sport permette di canalizzare l’energia e lo stress in modo costruttivo, prevenendo comportamenti disfunzionali o isolamenti sociali. Inoltre, educa al valore del sacrificio e della costanza, elementi essenziali per affrontare le responsabilità della vita adulta. In un’epoca in cui molti giovani vivono immersi nel mondo digitale, l’attività sportiva offre anche un momento di disconnessione dalla tecnologia, dai social, dal tablet e dallo smartphone, favorendo il contatto con il proprio corpo e con l’ambiente circostante.

Ritiene dunque sia importante un’attività fisica non occasionale, ma organizzata e seguita da un esperto, per garantire agli adolescenti un approccio corretto e fare in tal modo, ottenere loro i massimi benefici?

Assolutamente sì. La guida di un allenatore o di un educatore sportivo qualificato permette ai giovani di apprendere tecniche adeguate, evitando infortuni o atteggiamenti scorretti che potrebbero compromettere la loro salute o il piacere dell’attività. Inoltre, un esperto sa come motivare i ragazzi, mantenendo alta la loro partecipazione e aiutandoli a superare momenti di insoddisfazione o insicurezza, che possono insorgere durante il percorso. Un’attività sportiva regolare, pianificata e monitorata favorisce l’instaurarsi di una routine positiva, fondamentale per lo sviluppo di abitudini salutari e per una gestione equilibrata del tempo, tra studio, svago e altre responsabilità. Questo approccio organizzato permette inoltre di vivere lo sport come un percorso di crescita personale, valorizzando il confronto con se stessi e con gli altri, senza cadere in dinamiche competitive eccessive o dannose.

Famiglia e Scuola insieme possono contribuire a trasmettere il valore dello Sport e l’importanza di praticarlo sin dall’infanzia?

La famiglia è il primo contesto educativo in cui i bambini imparano l’importanza di uno stile di vita sano. Quando i genitori promuovono il movimento e l’attività fisica, non solo attraverso il gioco spontaneo, ma anche partecipando a momenti sportivi insieme, trasmettono ai figli un modello positivo e un’abitudine che può durare tutta la vita. Il loro sostegno emotivo e pratico, ad esempio, accompagnando i bambini agli allenamenti o partecipando alle loro gare rafforza la motivazione e il piacere di praticare sport. La scuola, d’altro canto, rappresenta un ambiente educativo ideale per far scoprire ai bambini e ai ragazzi le diverse discipline sportive e per sviluppare competenze fisiche e sociali. Attraverso l’educazione fisica, gli insegnanti possono promuovere i valori dello sport, come la collaborazione, il rispetto delle regole e il fair play (letteralmente “gioco corretto”), la buona educazione relazionale.

In che modo lo sport può contribuire a migliorare le performance scolastiche degli adolescenti? Esistono studi scientifici che confermano questa correlazione?

Gli sport possiedono una natura distintiva in quanto le componenti fisiche e psicologiche sono intrecciate in modo inestricabile. Dal punto di vista neuropsicologico, numerosi studi hanno dimostrato che l’esercizio fisico produce cambiamenti neuro-psicofisiologici nel cervello, migliora inoltre i processi di apprendimento e le prestazioni intellettuali, migliora la qualità della vita e aumenta il benessere generale. Inoltre, la funzionalità dell’ippocampo, facilita il rilascio del fattore neurotrofico il BDNF, direttamente correlato alla neurogenesi  ovvero la generazione  di nuovi neuroni, e alla sinaptogenesi ovvero facilita nuove connessioni tra neuroni. Il benessere psicologico, il piacere di fare sport, il buon rapporto con il proprio corpo, le buone relazioni con i compagni di squadra e i maestri influenzano direttamente il funzionamento neuronale. La mente, d’altro canto, è in grado di modulare e migliorare lo stesso funzionamento neuronale, migliorandolo.

Come possono i genitori sostenere i figli nella scelta e nella pratica dello sport?

È importante che tengano conto delle inclinazioni e dei desideri dei figli adolescenti, lasciando la libertà di sperimentare diverse discipline sportive per giungere a trovare quella più adatta alla propria personalità e ai suoi talenti. Lo sport dovrebbe essere vissuto come un’attività piacevole e formativa, non come una causa di ansia o contaminata da una competizione esasperata. I genitori devono sforzarsi di evitare di scaricare le proprie ambizioni sui figli, focalizzandosi invece sul loro benessere e divertimento. Alcuni accorgimenti possono aiutare: ad esempio, accompagnare i figli agli allenamenti, partecipare agli eventi sportivi e aiutare a organizzare il tempo in modo da equilibrare gli impegni tra scuola, sport e altre attività, fondamentale per rendere la pratica sportiva sostenibile. Se i genitori praticano sport e hanno uno stile di vita attivo, trasmettono ai figli un messaggio importante (azioni parlanti) sull’importanza della cura del corpo e della salute. Inoltre, mantenere un dialogo aperto con gli esperti che seguono i figli permette di monitorare i loro progressi, di affrontare eventuali difficoltà e garantire che l’esperienza sportiva sia il più possibile positiva e adatta alla loro personalità.

In che modo, gli adolescenti possono conciliare la vita scolastica con l’attività sportiva? 

Per gli adolescenti che praticano sport a livello agonistico o con un impegno regolare e strutturato, la scuola può offrire un Programma didattico personalizzato. Questo approccio consente di adattare il carico di lavoro scolastico alle esigenze sportive, e viceversa, pianificando lo studio a casa.

La possibilità della doppia carriera (dual career) è pensata proprio per studenti-atleti e mira a garantire che possano acquisire le competenze scolastica mentre portano avanti quelle sportive di alto livello. Questa modalità prevede una collaborazione attiva tra scuola e le società sportive, favorendo la gestione integrata del tempo e dei risultati. Gli adolescenti con Bes (Bisogni Educativi Speciali), che praticano sport agonistici e trovare risposte a alle loro esigenze specifiche. Infine, è fondamentale che gli adolescenti trovino tempo per il riposo e per momenti di relax. Una routine troppo intensa può portare a stress eccessivo e ridurre le prestazioni sia sportive, sia scolastiche.

Come si può garantire l’uguaglianza di accesso allo sport per tutti i ragazzi, indipendentemente dal loro background socioeconomico?

Le Istituzioni giocano un ruolo fondamentale finanziando e sviluppando progetti di formazione sportiva accessibili a tutte le fasce d’età, gratuite o a costi sostenibili. Iniziative di questo tipo, organizzate in collaborazione con scuole e associazioni sportive locali, permettono ai ragazzi di avvicinarsi allo sport senza che il costo rappresenti un ostacolo. È essenziale che le strutture sportive, come palestre, piscine e campi sportivi, siano messe a disposizione di tutti i ragazzi attraverso tariffe agevolate o accessi gratuiti per le famiglie in difficoltà economica. Questo può essere realizzato tramite il sostegno finanziario degli sponsor privati, fondazioni o fondi europei dedicati al welfare sportivo. L’istituzione di borse di studio sportive può incentivare i ragazzi talentuosi, ma con poche risorse economiche, a proseguire la pratica sportiva anche a livelli agonistici, come accade anche con gli otto gruppi sportivi militari italiani.

Quali consigli si sente di dare ai genitori?

Educare i figli al valore dello sport, non solo come attività fisica, ma come esperienza educativa e formativa;

Valorizzare l’impegno più che i risultati. Aiutare i propri figli a comprendere che lo sport non è solo una questione di vittorie o medaglie, ma un percorso di crescita personale;

Sottolineate l’importanza del sacrificio,e della costanza, non solo del risultato finale;

Partecipate alla loro vita sportiva, ad esempio assistendo alle partite o gare, ma senza essere troppo invadenti. Evitare di interferire con il lavoro degli allenatori;

Mantenere un dialogo aperto con i figli riguardo alla loro esperienza sportiva. Chiedere come si sentono, cosa li entusiasma e cosa li preoccupa;

Insegnare il valore del rispetto. Lo sport è un’occasione per imparare il rispetto delle regole, degli avversari, dei compagni di squadra e degli allenatori.

I commenti non sono chiusi.

Facebook