Falsi dentisti, avvocati tarocchi e commercialisti senza titolo sono sempre più spesso sbugiardati sulla stampa e in Tv.
Quello immobiliare è invece un settore dove l’abusivismo è particolarmente diffuso ma sostanzialmente sottaciuto, se non ignorato, poiché in genere i clienti delle agenzie non controllano se la persona che offre loro il servizio di mediazione sia effettivamente un professionista o meno.
«Sono molto diffuse sia le finte agenzie immobiliari – commenta il presidente provinciale Fiaip, Santino Nardi -, gestite da personale non in regola, che lavora in nero approfittando del delicato periodo di crisi economica e dei prezzi degli immobili costantemente in calo, sia gli agenti individuali abusivi, privi della legale autorizzazione ad esercitare il ruolo di mediatore.»
Secondo una stima del Centro Studi Fiaip, l’abusivismo, oltre a produrre gravi danni alla filiera immobiliare, genera un evasione fiscale pari a 450 milioni annui di base imponibile, derivante da provvigioni pagate illegalmente, rispetto ai quali la nostra provincia contribuisce con un mancato introito per l’erario di circa tre milioni di euro.
Contro tali finti professionisti è stato recentemente approvato dalla Commissione di Giustizia al Senato, su forte spinta della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, il disegno di legge 2420 che modifica l’art.348 del codice penale ed inasprisce le pene per chi esercita abusivamente la professione: carcere fino a tre anni, condanna a pagare fino a €10.000 di sanzione e confisca dei beni di cui si serve nell’esercizio dell’attività. Il tutto sin dal primo illecito, e non dopo la terza recidiva come stabiliva il vecchio provvedimento.
«Siamo soddisfatti – ha dichiarato Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip –, perché il nuovo disegno di legge è un passo importante nella lotta contro l’abusivismo, per colpire tutti coloro che esercitano abusivamente l’attività di mediazione senza avere i requisiti previsti dalla legge.»
Ma come si fa a riconoscere un vero agente immobiliare e a capire se chi si ha di fronte sia titolato alla mediazione o un abusivo?
«Basta controllare che il modulo che viene sottoposto al cliente per l’incarico di mediazione, o la proposta d’acquisto, sia firmata dal soggetto mediatore che effettivamente tratta l’affare – spiega il presidente provinciale Santino Nardi -, e non dall’amministratore; è bene dunque mai firmare moduli in bianco e pretendere che l’agente che ci ha seguiti nelle visite e negli appuntamenti tratti in prima persona anche tutti gli aspetti burocratici e legali connessi alla mediazione.» «Se ci si imbatte in un abusivo – sottolinea il Presidente – si ha il diritto di non pagargli nulla, poiché tale soggetto non è autorizzato a svolgere l’attività che esercita, e non può pretendere provvigioni.»
Un altro modo per sapere se l’agente è un professionista è richiedere che venga esibito il tesserino con foto rilasciato dalla Camera di Commercio di competenza territoriale.
Il mediatore immobiliare deve essere in possesso di un patentino che ne attesta il riconoscimento presso il presidio Camerale di pertinenza; tale patentino è un documento a tutela del cliente, perchè obbliga il mediatore al mantenimento del segreto professionale, a stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile a copertura dei rischi inerenti alla professione e alle eventuali perdite arrecate a terzi.
Un agente certificato fornisce al cliente la garanzia di avere il godimento dei diritti civili, di non aver commesso reati, di non essere stato sottoposto a provvedimenti antimafia, di non aver mai dichiarato fallimento, di non essere stato inabilitato alla professione e di avere competenze in svariati settori di pertinenza quali tecnica bancaria, diritto civile tributario, estimo, tecniche e materiali per l’edilizia.
«L’agente iscritto, quello col patentino – ribadisce Nardi – è l’unico interlocutore a garantire in una transazione immobiliare. Ipoteca, situazione catastale in termini di abusi, normative antiriciclaggio: non è possibile improvvisare per districarsi nella giungla di leggi e cavilli che regolano il nostro lavoro, è necessario formarsi e soprattutto mantenersi aggiornati.»
Insomma, chi si mette in mano agli improvvisatori, salta nel buio.
Ma chi sono, oggi, gli intermediari tarocchi? Se un tempo s’improvvisava agente il portiere, il giardiniere o il sensale da bar, spiega Nardi, oggi il fenomeno ha compiuto un salto di qualità: spesso sono i professionisti, avvocati, geometri, commercialisti, a tentare l’avventura. «Addirittura – racconta il presidente – capita che alcuni clienti portino il professionista come “garante” ed il sedicente amico, dopo poche ore, telefoni in agenzia proponendo la spartizione della provvigione come contropartita del proprio assenso!» Alla faccia dell’amicizia.
«L’abusivismo e la mediazione occasionale vanno represse con più severi controlli, principalmente con una stretta attività di intelligence delle forze istituzionali, vedi Camere di Commercio, Prefettura, Guardia di Finanza e Comuni, spiega ancora il Presidente, ma occorre anche maggior consapevolezza da parte degli agenti stessi: denunciare gli abusivi ed informare con maggior incisività i clienti.
«Ultimamente – riprende Nardi – raccomando a tutti gli agenti, andando a visionare gli immobili, di mostrare il patentino. Molti clienti magari strabuzzeranno gli occhi o chiederanno a cosa serva, ma così facendo, forse, quello stesso cliente al prossimo agente che incontrerà potrebbe chiederlo e, nel caso ne fosse sprovvisto, non prenderlo in considerazione. Serve un cambio di mentalità da parte di tutti.»
«La lotta all’abusivismo è anche una battaglia di civiltà, oltre che professionale: negli Stati Uniti – conclude Nardi – le transazioni immobiliari vengono condotte per il 98% da agenti certificati, in Gran Bretagna il 75%, in Francia il 70%. Da noi il dato è sconfortante: solo in 35 compravendite su cento ci si avvale di un agente professionista. La lotta a questo degrado sarà uno dei motivi qualificanti dell’azione FIAIP per il 2014.»