È stato presentato all’interno della sala Tevere della Regione Lazio, dall’assessore al Lavoro e Nuovi diritti della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, il vademecum “Prevenzione in Agricoltura e Silvicoltura”. Si tratta di un documento nato in attuazione del Programma Predefinito PP7 – Prevenzione in agricoltura – del Piano Regionale della Prevenzione 2020/2025. Ed è uno degli strumenti per lo sviluppo del Piano Mirato di Prevenzione (PMP).
Nel corso della conferenza che si è tenuta quest’oggi sono intervenuti, tra gli altri: Enrica Onorati, Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio; Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio; Domenico Princigalli, Direttore regionale INAIL; Milena Lenzo, Ispettorato del Lavoro; Andrea Magrini, Direttore Scuola Specializzazione Medicina del Lavoro Università di Tor Vergata; Massimo Campagna, Dirigente Tecnico ASL RM6; Maurizio Di Giorgio, Dirigente Ufficio Sicurezza nei luoghi di Lavoro, Regione Lazio
“Continua l’impegno della Regione Lazio per la prevenzione degli incidenti anche mortali sul lavoro – ha spiegato l’assessore al Lavoro e Nuovi diritti della Regione Lazio, Claudio Di Berardino – Dopo il vademecum in edilizia oggi abbiamo presentato il vademecum in agricoltura, uno degli strumenti per lo sviluppo del Piano Mirato di Prevenzione (PMP), frutto di un percorso di confronto, condivisione e integrazione con le imprese, le parti sociali e le associazioni di categoria, per l’applicazione di soluzioni finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza nei lavori in agricoltura.
Il comparto agricolo rappresenta uno dei settori con un’alta incidenza infortunistica, legata soprattutto all’utilizzo di macchine e attrezzature di lavoro, così come nelle lavorazioni di silvicoltura il 24% degli infortuni mortali accadono in attività di taglio di tronchi e rami.
Il Vademecum in agricoltura si propone come strumento informativo, utile a tutti quanti operino a vario titolo nel settore agricolo, rappresentando una fotografia accurata della complessa panoramica di rischi per la salute e la sicurezza in Agricoltura, e degli strumenti utili a prevenirli. Occasioni come quella di oggi, con il coinvolgimento diretto di tutti i portatori di interesse, sono una buona pratica che come Regione stiamo facendo per costruire un percorso partecipato, con una visione pluriennale, per elaborare soluzioni alle numerose e complesse problematiche legate agli infortuni in agricoltura e silvicoltura”.
“Apprezzo molto – ha sottolineato l’Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati – il vademecum perché riesce a dare un quadro efficace, sintetico e vero della situazione degli infortuni sul lavoro partendo da dati che apparentemente segnalano un miglioramento delle condizioni di lavoro ma che, come la ricerca sottolinea, potrebbero dipendere sia da elementi casuali ma ancor peggio e certamente da una gestione aziendale delle politiche per la sicurezza meno attenta e puntuale. Il settore dell’agricoltura e della silvicoltura è infatti un comparto molto complesso in cui operano molti lavoratori autonomi, tanti piccoli coltivatori, collaboratori familiari e in cui si registra anche un numero rilevante di lavoratori irregolari e di addetti in pensione, cosa che non solo non aiuta ma che in parte complica il quadro delle segnalazioni e rende necessario un lavoro di ulteriore approfondimento. In questo senso il piano regionale è certamente uno strumento molto valido a focalizzare quali sono i fattori determinati degli infortuni e quali potrebbero essere le misure preventive da adottare. Quello che appare evidente è che per migliorare la sicurezza nel lavoro occorre creare una cultura del lavoro, formare i lavoratori e tutti i soggetti che sono parte del processo produttivo.
Il punto nodale e l’impegno che tutti noi dobbiamo promuovere ed assumere, con una vera e propria alleanza, è quello di trasferire a tutta la filiera del lavoro agricolo l’importanza della formazione, della conoscenza, arrivando a formare i soggetti a cui fino ad ora non eravamo mai arrivati, mantenendo, al contempo, vive le attività di controllo e vigilanza ma promuovendo anche l’adozione di nuove pratiche e queste linee guida rappresentano un ottimo strumento per farlo.
Voglio esprimere un sentito ringraziamento ai miei colleghi di giunta Alessio D’amato e Claudio Di Berardino per l’impegno e la determinazione del lavoro che in questi anni stanno svolgendo nell’attuare politiche di contrasto al lavoro irregolare e per la tutela e sicurezza dei lavoratori e di tutte le persone. Ringrazio anche tutti coloro che hanno partecipato al tavolo di lavoro per la redazione del Piano di Prevenzione in agricoltura e silvicoltura a partire dall’ufficio regionale sicurezza nei luoghi di lavoro, il dottor Maurizio Di Giorgio, senza dimenticare i dirigenti delle ASL del Lazio, dell’ispettorato del Lavoro, dell’INAIL, dei sindacati. Grazie anche alle imprese, associazioni datoriali e tutte le altre parti sociali per la condivisione e i contributi che hanno prodotto per l’applicazione di soluzioni finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza nei lavori in agricoltura”.
“Ribadire e garantire il concetto di sicurezza sul posto di lavoro è di fondamentale importanza. Il vademecum intende porre l’attenzione sulle principali categorie di rischio e i percorsi di prevenzione da attuare nel rispetto delle norme vigenti” ha commentato da parte sua l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Il Vademecum è il risultato del tavolo di lavoro coordinato dall’Ufficio regionale Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e del quale fanno parte professionisti dei Servizi PreSAL delle ASL (LT, FR, RI, VT, RM3, RM5, RM6) e dell’Ispettorato del Lavoro, della Direzione regionale INAIL del Lazio, da rappresentati sindacali di CGIL, CISL e UIL, dell’UPI Lazio.
Ribadire e garantire il concetto di sicurezza sul posto di lavoro è di fondamentale importanza. Il settore agricolo e forestale è purtroppo caratterizzato da un’alta incidenza di infortuni le cui ragioni risiedono spesso nell’utilizzo di macchine e attrezzature di lavoro. L’incidenza degli infortuni è legata anche alla presenza di lavoratori autonomi oppure di pensionati che svolgono l’attività di agricoltori quasi per hobby. Oltre alle misure di controllo e prevenzione, assume un’importanza strategica il discorso della formazione perché il tema della sicurezza non deve avere la sua forza solo nell’imposizione di un dispositivo di legge, ma nella cultura del suo essere. Un’altra criticità è legata al numero di lavoratori che frequentemente, oltre che privi di una formazione specifica, risultano irregolari.
Il vademecum intende porre l’attenzione sulle principali categorie di rischio e i percorsi di prevenzione da attuare nel rispetto delle norme vigenti, prendendo in considerazione anche le problematiche relative al contrasto del lavoro irregolare.
La forma redazionale del documento lo rende in realtà strumento funzionale per azioni innovative, e l’odierna iniziativa di presentazione, è un’occasione di coinvolgimento diretto di tutti i portatori di interesse nel percorso pluriennale di elaborazione partecipata di soluzioni alle numerose e complesse problematiche legate agli infortuni in agricoltura e silvicoltura.(Associazioni di categoria e Organizzazioni Sindacali; Organismi Paritetici del settore, Enti di formazione, Mediatori Culturali)
La diffusione del Vademecum sarà promossa localmente dalle Aziende Sanitarie Locali nel prosieguo dell’attuazione del Piano della Prevenzione, favorendo così la messa in campo di concrete azioni di prevenzione organizzate con la partecipazione attiva e propositiva di tutte le parti coinvolte.
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