“Concordo con la netta posizione del ministro Maurizio Martina sulla necessità assoluta di difendere la qualità del sistema lattiero caseario, per tutelare i consumatori italiani e i nostri prodotti. Il nostro paese con la legge 138 del 1974 vieta ai caseifici situati sul territorio nazionale l’utilizzo di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare. La Commissione europea, intervenendo con l’avvio della procedura di infrazione, reputa la legge italiana a tutela della qualità una restrizione alla libera circolazione delle merci, nello specifico del latte in polvere e del latte concentrato, utilizzati in tutta Europa. E’ nostro compito come istituzioni difendere il made in Italy, in particolare il nostro latte e i nostri formaggi, prodotti di eccellenza riconosciuti e riconoscibili a livello internazionale. La Regione Lazio ha messo in campo tutti gli strumenti possibili per dare nuovo slancio al settore zootecnico, ritenendolo strategico per l’economia regionale. Non ultimo, cessato il regime delle quote latte nell’aprile 2015, abbiamo aderito al ‘Piano straordinario per il latte italiano‘, promosso dal Mipaaf, i cui principali interventi sono: il Fondo latte di qualità, Il Logo 100% latte italiano, la promozione e l’educazione alimentare con Latte nelle scuole. Permettere l’utilizzo di latte in polvere o latte concentrato nei prodotti caseari comprometterebbe gravemente non solo la qualità del made in Italy, garantita dall’utilizzo di materie prime di provenienza certa, ma anche la posizione reddituale e contrattuale dei nostri produttori, già fortemente provata dalle attuali contingenze economiche“. Lo dichiara in una nota l’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio, Sonia Ricci.