“Apprendiamo dalle cronache mediatiche che la maggioranza e il governo Meloni avrebbero trovato l’intesa sul taglio dell’Irpef per gli agricoltori, facendo saltare così l’imposta per i redditi fino a 10mila euro e dimezzandola per quelli da 10mila a 15mila. E’ un primo passo concreto che sottolinea si l’impegno dell’esecutivo a tutela e sostegno della categoria ma che non risolve minimamente i problemi del comparto. La questione principale e fulcro delle difficoltà del settore è la redditività delle aziende agricole. Mi riferisco al problema legato alla giusta remunerazione dei prodotti per gli operatori agricoli: un aspetto da sempre attenzionato da Confeuro, che l’ha inserito non a caso tra i punti fondamentali della sua petizione, lanciata recentemente a sostegno del settore. Petizione, lo ricordiamo, in cui chiediamo il riconoscimento della agricoltura nella Carta Costituzionale, sensibilizziamo la comunità sulla salubrità e la qualità dei nostri cibi, e sollecitiamo le istituzioni competenti ad agire, appunto, sulla trasparenza nella formazione dei prezzi dei prodotti lungo tutta la filiera. I consumatori devono sapere chi sono i soggetti che ricevono più margine dalla vendita dei prodotti che acquistano nei supermercati. A nostro giudizio bisogna agire con forza in questo ambito, ossia fornire politiche di indirizzo e supporto affinché i mercati siano trasparenti”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
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