A tal proposito vale la pena sottolineare che gli elementi per deliberare a riguardo sussistono, infatti le commissioni tecniche hanno già dichiarato che non c’era intenzione di limitare la fascia di beneficiarie; in secondo luogo, la legge n. 405 del 29 luglio 1975 prevede già che la contraccezione sia distribuita gratuitamente nei consultori per tutte e tutti. In tal senso le regioni, tranne alcune parziali eccezioni, si sono sempre rifiutate di applicarla appieno.
Mentre la Lega e Fratelli d’Italia attaccano deliberatamente le donne, astenendosi in sede europea dal votare l’approvazione alla Convenzione di Istanbul e dichiarando che non ci sono i soldi per la contraccezione gratuita per le donne, al contempo sono pronti a finanziare senza alcun tipo di remora la guerra. Ciò in piena continuità con le posizioni della sinistra in parlamento, che, nonostante le retoriche e i tentativi di pink e rainbow washing, non ha mai fatto un passo per rendere la contraccezione gratuita, anzi è stato proprio il PD con Lorenzin che ha stabilito nel 2016 che cinque farmaci anticoncezionali dovessero passare da gratuiti a pagamento.
Nella Regione Lazio, dove da due anni ormai ci battiamo perché tutti i tipi di contraccezione siano gratuiti per tutte e tutti, la giunta Zingaretti ha continuato a chiudere consultori e ospedali pubblici, stanziando al contempo finanziamenti per i privati. Qualche mese fa hanno deciso di dare un contentino alle donne mettendo a disposizione somme irrisorie e insufficienti per due tipi di pillole contraccettive che dovrebbero essere a disposizione delle giovani tra i 14 e i 21 anni. Pillole che ad oggi non abbiamo ancora visto nei consultori.
Aifa dovrebbe essere un Ente pubblico che opera in autonomia e trasparenza, ma che come vediamo è soggetta all’influenza del governo. Sicuramente, con la ristrutturazione degli organi che prevede, invece delle attuali due commissioni, un unico organismo, l’autonomia di Aifa verrà ridotta ulteriormente.
Aifa e il suo consiglio di amministrazione guidato da Giorgio Palù (vicino alla Lega), governo e regioni, governate dalla destra o dalla sinistra: tutti schierati contro i diritti delle donne e il diritto ad una sanità pubblica e gratuita a discapito delle fasce popolari che pagano le conseguenze di queste politiche scellerate.
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