«Con la scelta di concedere l’ex banca d’Italia e l’ex Garage Ruspi in uso alla Sapienza, la giunta Celentano ha di fatto esautorato il Consiglio comunale del proprio ruolo e delle proprie funzioni». Il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, torna sulla querelle dell’affidamento trentennale all’Università dei due immobili storici per contestare la decisione della giunta di centrodestra nel metodo, oltre che nel merito.
«Fa specie doverlo ricordare a chi ci governa, ma il Consiglio comunale – sottolinea Ciolfi – è espressione della sovranità popolare, che non coincide con il consenso elettorale. La rappresentanza democratica dei cittadini deve essere tenuta in debito conto, con adeguata discussione dei temi, accogliendo il contributo di tutte le forze politiche per arrivare alla scelta più giusta e rappresentativa per la collettività. A Latina, invece, c’è una giunta che continua ad arrogarsi competenze che non le appartengono riducendo la funzione del Consiglio a mera ratifica con alzata di mano a favore di numero. È significativo che gli stessi consiglieri di maggioranza abbiano contestato questo metodo di procedere non condiviso».
Per la consigliera in questo affidamento la soddisfazione della pubblica utilità si regge sul filo del rasoio: «Dei due prestigiosi beni patrimoniali del Comune, l’Università farà un uso coerente alla sua mission, che rientra essenzialmente nella ricerca e nella formazione dei suoi studenti. Tuttavia non tutti i cittadini di Latina sono studenti universitari e un utilizzo contingentato del bene non soddisfa certo il pubblico interesse, buona pace per la giunta che vuole far passare il contrario. Per tali ragioni riteniamo che potrebbero non sussistere tutte le condizioni atte a garantire la piena legittimità di questo accordo con la Sapienza. Ancora di più se consideriamo il canone esiguo, la destinazione diversa da quella progettuale per il Ruspi, l’interesse collettivo superiore rappresentato dalla possibilità di realizzare una biblioteca pubblica nell’ex Banca d’Italia.
Rivendicando la competenza del Consiglio su questa scelta, Ciolfi ribadisce che il percorso corretto avrebbe previsto un confronto ampio e trasparente nelle commissioni. «Un percorso consapevole e partecipato, aperto non solo a tutti i consiglieri, ma anche alla cittadinanza».
«Come Movimento – conclude la consigliera – daremo battaglia in consiglio comunale. Siamo pronti a ricorrere a tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge per verificare la legittimità di questo percorso amministrativo avviato dalla giunta».
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