La Penisola fa i conti con le conseguenze anomale del cambiamento climatico in atto: le precipitazioni dimezzate nei mesi invernali, pochissima la neve che ricopre le montagne e l’allarme siccità nel Settentrione dovuto a un febbraio particolarmente asciutto. Basti pensare che il Po e tre grandi laghi del Nord Italia (Maggiore, Como e Iseo) hanno livelli idrometrici al di sotto della media stagionale, simili a quelli che si registrano nei mesi estivi. Due facce della stessa medaglia: da un lato l’emergenza siccità che torna a farsi sentire; dall’altro le alluvioni e le frane che lo scorso autunno hanno interessato numerose regioni italiane.
“Da anni, i geologi ribadiscono l’importanza di una logica della prevenzione per anticipare e impedire eventuali fasi emergenziali. La gestione delle risorse idriche, anche di quelle sotterranee, deve, in tempi di abbondanza, preparare le riserve per i repentini e frequenti periodi siccitosi”. Lo dichiara Arcangelo Francesco Violo, segretario nazionale e coordinatore della Commissione Risorse idriche del Consiglio Nazionale dei Geologi che spiega: “Se in alcune aree può essere ancora possibile pensare al ricorso a bacini superficiali, in molte altre è il sottosuolo che deve fungere da serbatoio, sia sostenendo i diversi fabbisogni con i sistemi acquiferi più idonei in funzione della qualità, sia potendo essere utilizzato come la più naturale delle riserve d’acqua”.
Tra le soluzioni più efficaci per la gestione delle risorse idriche, per il segretario del CNG c’è quella di “disporre di metodi per trattenere le acque il più possibile all’interno del territorio, rallentandone il deflusso, mantenendo il deflusso vitale dei fiumi e dei torrenti e favorendo la ricarica delle falde con un positivo effetto di rallentamento dell’abbassamento dei livelli delle falde nei periodi siccitosi”. Un’altra risposta concreta è quella di ridurre il numero di norme, mal coordinate tra loro: “Un riordino del settore che include la definizione di normative, procedure e competenze semplici e chiare comporterebbe un costo effettivo prossimo allo zero” conclude il geologo.
Per il Consiglio Nazionale dei Geologi, è importante agire sulla base di una pianificazione idrogeologica secondo una visione di adattamento ai cambiamenti climatici per scongiurare come ha detto il capo dello Stato “una crisi climatica globale”. L’acqua è un bene prezioso per la salvaguardia del pianeta e delle biodiversità che vi abitano. Il 22 marzo ricorre, come ogni anno, la Giornata Mondiale dell’Acqua e il tema scelto per il 2019 si intitola “Non lasciare nessuno indietro”. La finalità è quella di raggiungere l’obiettivo n.6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che recita “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”.