Abbiamo letto con stupore e rammarico quanto riportato oggi dalla stampa locale in merito alla vicenda del presunto sfruttamento lavorativo da parte di una nota struttura alberghiera il cui amministratore è al momento uno degli asessori di punta della giunta del Sindaco Coletta.
La Uil, uno dei principali sindacati italiani e della provincia di Latina, non di certo noi di Alleanza per Latina, paragonano le tariffe di 3,75 euro l’ora che sostengono essere corrisposte a fronte di buste paga a zero ore, come tariffe degne delle sfruttamento del caporalato contro cui in questi ultimi anni si è concentrato il contrasto da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine nonché dell’amministrazione di Lbc che non ha mancato giustamente di rilasciare dichiarazioni e ospitare eventi contro lo sfruttamento del lavoro italiano e straniero.
Non possiamo di certo essere noi a giudicare l’operato della società e del suo amministratore in base alle accuse del sindacato, ma chiediamo invece al sindaco Coletta di intervenire con una commissione d’inchiesta, perché chi rappresenta la nostra città in giunta non può di certo essere tacciato di certi comportamenti a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici di Latina.
Di certo l’assessore di Coletta non pensi di sostenere come ha fatto oggi sulla stampa di non essersi mai occupato della gestione del personale e di aver delegato la gestione dell’albergo da quando ricopre l’incarico in giunta: a quanto sostenuto dal sindacato con regolare visura camerale ricopre ancora il ruolo di amministratore unico e dunque di responsabile ultimo di quanto avviene nella sua società. Al tempo stesso, però se le accuse dovessero mai essere confermate è indubbio che il sindaco debba chiedere le dimissione dell’assessore e scusa alla città perché non è di certo la prima volta che la sua giunta e i suoi esponenti incappano in vicende poco lusinghiere. Ricordiamo un arresto e un avviso di garanzia sull’urbanistica, oltre all’ultimo episodio politico che ha visto lo stesso Coletta scegliere come alleato un senatore che le cronache nazionali hanno immortalato insieme ad un noto esponente del clan Spada. Coletta ci spieghi dunque se legalità e trasparenza valgono esclusivamente per i suoi avversari.
Così in una nota il movimento Alleanza per Latina