La gestione dell’urbanistica durante l’amministrazione Lbc è un esempio lampante dell’approssimazione e della furia ideologica che ha guidato in questi anni il sindaco Coletta e la sua maggioranza. Per inseguire il fantasma degli imprenditori simbolo del malaffare, hanno devastato un settore economico che ha pur sempre prodotto ricchezza e benessere per tutta la città. La vicenda di via Ombrone è emblematica: si è scelto di arrivare allo scontro con la società costruttrice e con le famiglie che avevano acquisito sulla carte quegli immobili pur di non trovare una via d’uscita ad una situazione determinata dall’annullamento dei piani particolareggiati da parte del Commissario Barbato.
Dunque, alla luce di ciò la recente decisione del Tar di annullamento della ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Latina relativa all’edificio di via Ombrone, di proprietà della società Co.Ri.Sma srl, non sorprende se si analizza la ‘mirabolante’ procedura adottata dal Comune di Latina a seguito dell’annullamento del PPE del quartiere R3.
A seguito dell’annullamento del piano del quartiere R3, deciso dal Commissario nel maggio 2016, il Comune avrebbe dovuto prima annullare i due titoli edilizi (permesso e Scia) e solo dopo eventualmente emettere ordinanza di demolizione.La procedura erroneamente adottata ha determinato pertanto la soccombenza del Comune al Tar e la possibile conseguente richiesta di risarcimento del danno subito dalla società.Fortunatamente la desolante procedura seguita dal Comune si è fermata alla ordinanza di demolizione e non è stata eseguita la demolizione del fabbricato che avrebbe potuto determinare un danno ancora maggiore: si pensi al caso del risarcimento per l’abbattimento di Punta Perotti”.
Tutto ciò però sottolinea ancora una volta l’immobilismo e la furia cieca di un’amministrazione che invece di risolvere i problemi con buon senso e con il dialogo ha preferito rischiare di dover sborsare un importante risarcimento alle parti in causa. La situazione di via Ombrone andava risolta con una ripianificazione del territorio comunale, cosa che in 4 anni di chiacchiere questa amministrazione non ha saputo fare. L’unico risultato degno di nota, in negativo, è stato invece quello di affossare definitivamente l’ufficio condono che negli anni precedenti, evadendo le pratiche giacenti aveva garantito un gettito di diversi milioni di euro alle casse comunale. Oggi dunque ci ritroviamo con una sentenza che smentisce l’operato urbanistico dell’amministrazione Coletta e con un settore strategico fermo al palo. Un risultato tutt’altro che lusinghiero per chi 4 anni e mezzo fa aveva promesso di risollevare la città.
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