Due audizioni, nella giornata di oggi, in commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi. La prima, richiesta da Giancarlo Righini (Fdi), sulla realizzazione di un molo in cemento vicino ai resti del Porto neroniano di Anzio. Opera rimasta incompiuta per l’interdittiva antimafia nei confronti della ditta che stava eseguendo i lavori. “Si tratta di un’opera a tutela del sito archeologico – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Fabio Refrigeri – i lavori sono stati realizzati quasi al 90 per cento, l’Agenzia per la difesa del suolo (Ardis) sta completando le procedure per garantire l’immediata messa in sicurezza del molo“. Righini, la consigliera Valentina Corrado (M5s) e le associazioni dei cittadini hanno definito l’opera “una colata di cemento che, come si vede dai progetti faceva parte dell’ampliamento del porto di Anzio” e hanno chiesto che la zona diventi un’area naturale protetta, proprio per evitare il ripetersi di interventi invasivi. Di aree protette si è parlato anche nella seconda audizione, nella quale è stato affrontato il tema del Parco della Sughereta di Pomezia. La consigliera Corrado ha illustrato la proposta di legge della quale è prima firmataria. “Si tratta di un progetto – ha spiegato – che risale addirittura al ’92. Più volte oggetto di proposte a livello regionale, mai arrivate all’approvazione definitiva. In tal senso c’è anche una delibera votata all’unanimità dal Comune di Pomezia“. L’assessore Refrigeri ha dato la sua piena disponibilità, suggerendo alcune modifiche tecniche alla proposta di legge. Disponibilità a calendarizzare la discussione è arrivata anche dal presidente Panunzi: “C’è anche un’altra proposta che riguarda l’istituzione di un’area protetta nei Monti Lepini, cercheremo di discuterle in parallelo“. Le associazioni presenti hanno espresso la loro soddisfazione.